Migranti in Albania, Save the Children: “I diritti dei minori vanno garantiti”
Roma, 29 gennaio 2025 – L’Organizzazione non governativa Save the Children ha lanciato un appello urgente riguardo al recente trasferimento di quattro minori non accompagnati nei centri di rimpatrio in Albania, avvenuto dopo che erano stati erroneamente identificati come adulti. Questo caso mette in luce le insufficienze delle procedure di screening, destando preoccupazione per i diritti e la sicurezza dei minori coinvolti.
I minori, accompagnati da un maggiorenne vulnerabile, sono stati riportati in Italia il giorno prima, sottolineando le difficoltà già affrontate nel loro viaggio. Gli attivisti di Save the Children ricordano che questi giovani hanno scappato conflitti e povertà e che il loro percorso è intriso di insidie. “Se erratamente considerati adulti e trasferiti in centri di rimpatrio, rischiano di trovarsi in condizioni di promiscuità con maggiorenni e di non avere accesso ai propri diritti fondamentali”, spiegano i rappresentanti dell’Ong.
La vulnerabilità dei minori non accompagnati
Nel 2024, in Italia, sono arrivati via mare 8.043 minori non accompagnati, una cifra che evidenzia la crescente emergenza migratoria. Questi ragazzi, spesso spaesati e privi di riferimenti, hanno diritto a supporto e protezione. Secondo la legge italiana e la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, a questi minori devono essere garantiti gli stessi diritti di qualsiasi altro minorenne nel paese. La normativa stabilisce che non possono essere espulsi e devono ricevere un’accoglienza adeguata fin dalle prime fasi di identificazione.
“È fondamentale che durante le procedure di screening si adotti un approccio che rispetti i diritti umani, con un’attenzione speciale alle esigenze dei minori”, afferma Save the Children. Questo implica che, in caso di dubbi sulla minorenne età, si debbano utilizzare metodi multidisciplinari per accertarla, mantenendo la presunzione di minorità fino a prova contraria.
Rischi sistemici e richieste di riforma
L’Ong mette in guardia anche contro i potenziali pericoli legati alle riforme attuate dalle istituzioni europee e dai governi nazionali. Tutte le modifiche introdotte nei sistemi di asilo comportano rischi significativi di violazione dei diritti dei minori, specialmente nelle fasi iniziali di screening alle frontiere. “La sicurezza dei confini non deve mai avere la precedenza sui diritti umani e sulla protezione dei più vulnerabili”, conclude Save the Children, invitando gli Stati membri a riflettere sull’importanza di un approccio orientato ai diritti umani.
In un contesto così complesso, è fondamentale che le istituzioni siano in grado di garantire che ogni minorenne, indipendentemente dalla propria origine, possa ricevere le tutele e le assistenze necessarie per garantire un futuro dignitoso e sicuro.