Droga e cellulari in carcere: cosa si nasconde dietro le sconcertanti perquisizioni a Messina?

Perquisizioni nel carcere Gazzi di Messina: scoperte droga e cellulari

PALERMO – Una vasta operazione di polizia ha avuto luogo presso il carcere Gazzi di Messina, dove i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale hanno effettuato perquisizioni su un totale di 21 detenuti e 9 agenti di polizia penitenziaria. Queste operazioni sono state coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Messina e mirano a smantellare una presunta rete di crimine organizzato all’interno dell’istituto penitenziario.

L’inchiesta ha rivelato la possibile esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata a introdurre droga e telefoni cellulari nel carcere. Le indagini non si limitano ai detenuti, ma coinvolgono anche quattro indagati che attualmente non si trovano in carcere. In totale, l’indagine colpisce 34 persone, evidenziando l’entitĂ  e la complessitĂ  della situazione.

Il procuratore di Messina, Antonio D’Amato, ha espresso preoccupazione riguardo a una “fitta rete di comunicazioni telefoniche tra i detenuti e l’ambiente esterno”. Queste comunicazioni avrebbero facilitato non solo il traffico di sostanze stupefacenti, ma anche una gestione dei contatti illeciti dall’interno del carcere. D’Amato ha inoltre segnalato una “consistente attivitĂ  di consumo e cessione di stupefacenti tra i detenuti” che ha messo in luce le difficoltĂ  di controllo e gestione della sicurezza all’interno dell’istituto.

Questa operazione di perquisizione rappresenta un passo importante nel contrasto ai fenomeni di illegalitĂ  all’interno delle strutture penitenziarie, rivelando un’epidemia di problemi che va ben oltre il semplice possesso di sostanze vietate. Le autoritĂ  competenti stanno ora lavorando per approfondire le indagini e garantire la sicurezza sia dei detenuti che del personale di polizia penitenziaria.

La questione solleva interrogativi sulla gestione delle carceri italiane e sull’efficacia delle misure di sicurezza attuate, in un contesto dove la pressione sociale per una riforma del sistema penale continua a crescere.