Trump blocca i fondi all’Unrwa | Scopri perché questa mossa sta dividendo il mondo!

Trump blocca i fondi all’Unrwa: segnali di una nuova alleanza con Netanyahu

ROMA – Rottura con il Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani e sospensione dei finanziamenti all’UNRWA, l’agenzia dell’Onu dedicata all’assistenza ai profughi palestinesi. Queste sono le decisioni che il presidente americano Donald Trump, secondo fonti della Casa Bianca, dovrebbe annunciare oggi durante un incontro a Washington con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

La posizione di Trump verso Israele non sorprende: si allinea con la determinazione del suo predecessore, Joe Biden, a sostegno delle politiche telavivane. A confermare il clima di approvazione nei confronti di Washington è stato l’ambasciatore israeliano presso l’Onu, Danny Danon, che ha espresso soddisfazione per le misure imminenti e ha definito il Consiglio per i diritti umani come promotore di un "antisemitismo estremo".

Le accuse di Danon nei confronti dell’UNRWA sollevano interrogativi sulla sua credibilità internazionale. Secondo la diplomazia israeliana, l’agenzia avrebbe perso il suo status di organizzazione umanitaria per diventare, invece, uno strumento terroristico manovrato da Hamas. Queste affermazioni, tuttavia, non trovano riscontro nel contesto internazionale, dove l’UNRWA è riconosciuta per il suo ruolo umano e sociale.

Già a partire da gennaio 2024, l’agenzia aveva subito un blocco dei fondi americani, oltre a subire tagli che avrebbero dovuto proseguire fino a marzo 2025. Se le recenti anticipazioni dovessero rivelarsi accurate, le conseguenze per i profughi palestinesi potrebbero essere devastanti, con un’ulteriore sospensione dei finanziamenti prevista.

Philippe Lazzarini, commissario generale dell’UNRWA, ha denunciato "una feroce campagna di disinformazione" e ha messo in evidenza come l’agenzia svolga un ruolo cruciale nell’assistenza a quelle migliaia di palestinesi che, a causa dei conflitti e delle incursioni militari, sono stati costretti a lasciare le loro case. Negli ultimi quindici mesi, l’escalation dei bombardamenti nella Striscia di Gaza ha causato la morte di oltre 47.000 persone.

Con l’annuncio di oggi, Trump non solo segna un passo verso una connessione più profonda con Netanyahu, ma mette a rischio anche la stabilità delle vite di milioni di persone già provate dalla guerra. La comunità internazionale è ora in attesa di una risposta alle scelte drastiche del presidente americano, che sembrano ignorare completamente le esigenze umanitarie in una delle regioni più conflittuali al mondo.