Sospensione delle spedizioni dalla Cina | Gli acquisti online stanno per diventare un incubo?

Il Servizio Postale USA sospende le spedizioni dai pacchi cinesi: il colpo per l’e-commerce statunitense

Il Servizio Postale degli Stati Uniti (USPS) ha preso una decisione drastica, annunciando la sospensione temporanea delle spedizioni di pacchi provenienti dalla Cina e da Hong Kong. Questa mossa si colloca nel contesto della recente revoca di un’esenzione fiscale critica, il cosiddetto “de minimis”, voluta dal presidente Donald Trump.

Fino a ora, la norma permetteva l’importazione senza dazi di pacchi dal valore inferiore a 800 dollari. La revoca di questa regola avrà un impatto significativo su aziende di e-commerce come Shein e Temu, che fanno affidamento su spedizioni convenienti e rapide per mantenere la loro competitività sul mercato americano. Con l’aggiunta di un dazio del 10% sui prodotti cinesi, gli effetti negativi su queste piattaforme diventano sempre più evidenti.

Secondo analisi di esperti, tra cui Ram Ben Tzion, fondatore di Ultra Information Solution, la sospensione delle spedizioni porterà a notevoli disagi per i consumatori americani. Molti utenti, che hanno effettuato ordini su piattaforme come Amazon, Shein e Temu, si trovano ora in una situazione d’incertezza: non hanno idea di quando riceveranno i loro pacchi.

L’USPS ha chiarito che la sospensione riguarda esclusivamente i pacchi e non influenzerà il normale invio di lettere e posta di dimensioni ridotte. Tuttavia, non sono stati forniti dettagli sulla correlazione tra questa decisione e la revoca dell’opzione “de minimis”. Questo provvedimento si fa sentire in modo particolare su Shein e Temu, che secondo un rapporto del Congresso statunitense rappresentano oltre il 30% di tutti i pacchi spediti quotidianamente negli Stati Uniti.

Nel tentativo di adattarsi alle nuove restrizioni, le aziende di e-commerce stanno già cercando di implementare strategie alternative. Easyship, una società operante nel settore della logistica, suggerisce l’apertura di centri di distribuzione negli USA da parte dei rivenditori cinesi come misura per ridurre i rischi legati alle nuove normative doganali. Temu e Shein, in particolare, stanno diversificando le loro catene di approvvigionamento, aumentando l’approvvigionamento di prodotti da paesi diversi dalla Cina e investendo in infrastrutture logistiche sul suolo americano.

Anche Amazon, che ospita numerosi venditori cinesi, rischia di subire ripercussioni. Dati recenti di Marketplace Pulse indicano che quasi la metà dei primi 10.000 venditori su Amazon USA ha sede in Cina. Sebbene Amazon non abbia ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali su queste restrizioni, la creazione di Amazon Haul, una nuova piattaforma dedicata alla vendita di prodotti cinesi a basso costo, suggerisce che il gigante dell’e-commerce stia cercando di adattarsi alle sfide derive da queste nuove normative.

In conclusione, la sospensione delle spedizioni dai pacchi provenienti da Cina e Hong Kong rappresenta un segnale d’allerta per l’ecosistema dell’e-commerce negli Stati Uniti, lasciando molti consumatori e rivenditori nell’incertezza riguardo al futuro delle loro transazioni. Il panorama commerciale, quindi, è destinato a cambiare, con aziende pronte a rivedere strategie e modelli di business.