Evasione shock: oltre 4mila detenuti fuggono mentre la M23 devasta la prigione | Le autorità internazionali ignorano la tragedia?

Orrore a Goma: La milizia M23 assalta una prigione, stuprate e bruciate tutte le donne

GOMA – È un dramma inenarrabile quello che ha scosso la città di Goma, capoluogo della regione del Nord Kivu nella Repubblica Democratica del Congo. Il 27 gennaio, la milizia M23 ha compiuto un violento assalto alla prigione di Munzenze, causando una fuga di oltre 4.000 detenuti. Tra di loro c’erano anche centinaia di donne, il cui destino si è rivelato tragico.

Vivian van de Perre, vicedirettrice della Missione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione della Repubblica Democratica del Congo (Monusco), ha confermato nella giornata di oggi quanto avvenuto. "Le ricostruzioni suggeriscono che tutte le donne siano state stuprate e che l’ala femminile del carcere sia stata data alle fiamme, causando la morte di tutte le detenute presenti." Questa terribile notizia richiama l’attenzione sull’emergenza dei diritti umani nella regione, dove le violenze sessuali vengono continuamente utilizzate come arma di guerra.

Ad aggravare la situazione, i caschi blu delle Nazioni Unite non sono ancora riusciti a recarsi sul posto per avviare indagini sull’accaduto. Secondo van de Perre, “migliaia di caschi blu sono dispiegati a Goma per proteggere i civili”, ma non sembra esserci luce in fondo al tunnel per le donne e le bambine coinvolte in questo tragico evento.

La stampa congolese riporta che almeno 141 donne e 28 bambini sono stati uccisi durante l’assalto alla prigione. L’edificio, dopo essere stato saccheggiato, è stato completamente devastato dal fuoco. Tuttavia, le autorità locali non hanno fornito ulteriori dettagli sui tipi di violenze subite dalle detenute.

Negli ultimi anni, la situazione nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo è stata segnata da un aumento esponenziale delle violenze sessuali legate ai conflitti. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) ha avvertito che tali atti sono un metodo consolidato per esercitare il potere e il dominio nel contesto di guerre locali.

Le atrocità non si limitano a questo episodio. Una testimonianza riportata dal Guardian descrive un attacco in un’altra città della regione, Rubaya, in cui i combattenti dell’M23 hanno radunato dei bambini, picchiandone a morte sei.

Di fronte a questa serie di sanguinosi eventi, il gruppo M23 ha emesso un annuncio di cessate il fuoco unilaterale per consentire l’accesso degli aiuti umanitari a Goma. Secondo le Nazioni Unite, i soccorritori sono al lavoro per recuperare i corpi delle vittime, stimando che se ne contino già almeno 2.000.

A complicare ulteriormente la situazione, il prossimo fine settimana si terrà un incontro tra il presidente congolese Felix Tshisekedi e il suo omologo ruandese Paul Kagame a Dar Es Salaam, in Tanzania. Questo vertice d’emergenza, convocato dai Paesi membri della Comunità dell’Africa orientale (EAC) e della Comunità di sviluppo dell’Africa meridionale (SADC), sarà cruciale per cercare di promuovere una soluzione politica a una crisi che rischia di deflagrare in un conflitto regionale.

In questo contesto drammatico, la speranza è che l’intervento internazionale possa garantire una protezione efficace per i più vulnerabili e una giustizia che punisca le atrocità commesse.