
Piano Controverso: Israel Katz Annuncia Partenze “Volontarie” dalla Striscia di Gaza
Roma – In un contesto di crescente tensione e dibattito internazionale, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha presentato un piano per le “partenze volontarie” degli abitanti della Striscia di Gaza. Questo annuncio segue un’altra proposta controversa del presidente americano Donald Trump, che aveva suggerito di trasformare le spiagge della regione in una sorta di “Riviera del Medio Oriente”, per poi tornare sui suoi passi.
Il piano di Katz, reso noto in un comunicato ufficiale, prevede che gli abitanti di Gaza possano lasciare temporaneamente la regione e rifugiarsi in paesi disposti ad accoglierli. Katz ha specificato che l’esercito israeliano organizzerà le partenze attraverso “opzioni di uscita attraverso i valichi terrestri, nonché disposizioni speciali per partenze via mare e via aerea”.
Le critiche internazionali non tardano ad arrivare: la proposta di Trump ha suscitato forti reazioni in Europa e tra i paesi arabi, con molti che l’hanno denunciata come una forma di “deportazione di massa”. Dal canto suo, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha minimizzato le affermazioni, assicurando che l’intenzione di Trump fosse quella di un “trasferimento temporaneo” per facilitare i lavori di ricostruzione nella Striscia, devastata da mesi di conflitto.
Katz ha giustificato il piano sottolineando che i residenti di Gaza sono stati messi in pericolo dalle azioni di Hamas, che ha utilizzato la popolazione come “scudi umani” per le sue operazioni. Il ministro ha dichiarato che Hamas mantiene in ostaggio gli abitanti della Striscia, impedendo loro di cercare vie di fuga.
Critiche e risposte girano intorno alla questione dell’ospitalità internazionale. Katz ha invitato paesi come Spagna, Irlanda e Norvegia, definiti “legalmente obbligati” ad accogliere gli abitanti di Gaza, a dimostrare la loro disponibilità. Inoltre, ha citato il Canada come un esempio positivo, esprimendo interesse per l’accoglienza di residenti gazani, sottolineando il diritto alla “libertà di movimento e migrazione” che tutti dovrebbero avere.
In un passaggio finale, Katz ha accolto favorevolmente l’iniziativa di Trump, affermando che potrebbe “creare ampie opportunità” per coloro che desiderano lasciare Gaza e contribuire alla ricostruzione di una regione liberata dalla minaccia di Hamas.
Con queste dichiarazioni, la questione della Striscia di Gaza si fa sempre più complessa, con un piano che promette di generare dibatti intensi sia sulla legalità che sull’efficacia delle sue attuazioni. Mentre i leader internazionali si preparano a rispondere, il destino di milioni di residenti resta avvolto nell’incertezza.