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Licenziamento al Comune di Calderara di Reno: il sindacato dei giornalisti chiede il reintegro immediato
Il sindacato dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, Aser, ha sollevato un putiferio in seguito al licenziamento di un giornalista dall’ufficio stampa del Comune di Calderara di Reno, in provincia di Bologna. "Lo riassuma subito", è la richiesta esplicita del sindacato al sindaco Giampiero Falzone, accusato di aver agito in modo irregolare senza seguire l’iter disciplinare previsto.
Secondo il comunicato del sindacato, il giornalista era impiegato nel Comune dal 2019 con contratti a termine e percepiva una retribuzione inadeguata rispetto alle responsabilità del suo ruolo. "Il professionista si ritrova ora senza lavoro e con una famiglia da mantenere", sottolinea l’Aser, evidenziando la precarietà e la "sudditanza" in cui il collega operava. Il sindacato afferma che prima di un licenziamento così brusco, il sindaco avrebbe dovuto instaurare un confronto e dare la possibilità al giornalista di difendersi.
Il sindaco Falzone non ha tardato a replicare, giustificando la decisione di revocare l’incarico, affermando che il contratto di lavoro era di natura fiduciaria e che il giornalista non aveva sostenuto alcuna prova concorsuale. "Le affermazioni di Aser sono basate sul racconto di parte", ha dichiarato Falzone, lasciando intendere che le critiche del sindacato non avrebbero fondamento.
In risposta alle affermazioni del sindaco, Aser ha contestato le modalità con cui il contratto di lavoro era stato impostato, sottolineando che Falzone ha ammesso alcune irregolarità nel suo ragionamento. Il sindacato ha ricordato che i giornalisti negli uffici stampa comunali dovrebbero essere inquadrati in base a normative specifiche, legge che il sindaco sembra aver violato.
Il caso di Calderara di Reno ha sollevato interrogativi sulla gestione degli uffici stampa nei comuni e sulle tutele riservate ai giornalisti, richiamando l’attenzione anche sull’importanza di concorrere in modo equo e giusto per l’assunzione in questi ruoli delicati. Aser, a tal proposito, ha minacciato azioni legali in difesa del collega licenziato e ha chiesto un intervento ufficiale del presidente regionale dell’Anci, Marco Panieri, per risolvere questa situazione.
La vicenda si inserisce in un contesto più ampio che riguarda il mondo del lavoro precario, specialmente nella pubblica amministrazione, e le garanzie da offrire ai professionisti della comunicazione. In attesa di ulteriori sviluppi, il sindacato si dice pronto a battersi per i diritti del lavoratore coinvolto, confermando di voler difendere il collega in ogni sede ritenuta opportuna.