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Trudeau: “Trump non scherza, vuole davvero annettere il Canada agli Stati Uniti”
In un clima di crescente tensione tra Canada e Stati Uniti, il Primo Ministro canadese Justin Trudeau ha lanciato un allerta preoccupante, affermando che Donald Trump non sta scherzando riguardo alla possibilità di annettere il Canada. Durante un incontro a porte chiuse con imprenditori a Toronto, Trudeau ha espresso: “Non credo affatto che Trump stia scherzando. L’idea di un’annessione va presa come una minaccia reale”. Queste dichiarazioni, apparse nel comunicato del Toronto Star e della CBC, seguono un periodo di "picconate" diplomatiche tra i due leader, segnando un momento cruciale nella relazione tra i due Paesi.
Il Primo Ministro ha fatto riferimento in particolare alla vasta gamma di risorse naturali del Canada, sottolineando che “Trump sa benissimo quali e quante risorse possediamo”. Trudeau ha specificato che la sua preoccupazione deriva dalla ricchezza di minerali essenziali, come litio, grafite, nichel e terre rare, che sono fondamentali per l’industria tecnologica. “Non escludo che sia proprio questo il motivo della sua ossessione per l’annessione”, ha aggiunto.
Le relazioni commerciali tra i due Paesi sono già tese. Infatti, dopo aver minacciato l’imposizione di dazi del 25% sulle esportazioni canadesi, l’amministrazione Trump ha concordato una tregua temporanea di 30 giorni. A condizione che Ottawa intensifichi il controllo dei confini, la disputa commerciale sembra momentaneamente placata. Tuttavia, la motivazione ufficiale della richiesta è la lotta contro il traffico di fentanyl, un’accusa che Trudeau ha descritto come “esagerata e strumentale”. Nonostante il Canada non sia in prima linea in questa crisi, il governo ha intensificato la sua risposta, schierando 10.000 agenti di frontiera e strumenti tecnologici come droni ed elicotteri.
In questi frangenti, la prospettiva di un’annessione può apparire come pura fantasia, tanto quanto "trovare una palla di neve all’inferno," come ha bonariamente commentato Trudeau in passato. Tuttavia, la gravità delle attuali trattative economiche e le tensioni diplomatiche pongono interrogativi sull’integrità delle relazioni nordamericane e sulla fiducia reciproca, rendendo necessaria una riflessione profonda sulle conseguenze di tali potenziali sviluppi.