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Giovedì 10 febbraio, Messina ricorderà le vittime delle foibe e l’esodo giuliano dalmata
Domani, sabato 10 febbraio, si svolgerà a Messina la cerimonia commemorativa del "Giorno del Ricordo", un’importante ricorrenza istituita dalla Repubblica Italiana per mantenere viva la memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo degli italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia. L’evento avrà luogo alle ore 9 in piazza dei Martiri delle Foibe, alla presenza del sindaco Federico Basile, del prefetto Cosima Di Stani e di numerose autorità civili, militari e religiose.
La cerimonia, organizzata dall’Amministrazione comunale in collaborazione con l’Associazione Nazionale Congiunti e Deportati in Jugoslavia (A.N.C.D.J.), sarà caratterizzata dalla deposizione di una corona d’alloro in onore dei martiri. Presieduta dalla professoressa Maria Cacciola Briguglio, l’A.N.C.D.J. rappresenta le famiglie dei martiri delle foibe e gli esuli dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, e promuove ogni anno momenti di commemorazione per non dimenticare questa tragica pagina della storia italiana.
Il "Giorno del Ricordo" trova le sue origini nella legge n. 92 del 30 marzo 2004, che ne ha riconosciuto ufficialmente il significato. Questa giornata serve a conservare e rinnovare la memoria delle sofferenze inflitte agli italiani, non solo durante le violenze delle foibe ma anche durante l’esodo forzato che colpì migliaia di persone nel secondo dopoguerra.
Oltre a commemorare le vittime, il "Giorno del Ricordo" ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani provenienti dalla zona del confine orientale. Si tratta di un’iniziativa volta a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate, sia in Italia che all’estero, riconoscendo il loro contributo allo sviluppo sociale e culturale della costa nord-orientale adriatica.
In un momento di riflessione e rispetto, l’intera comunità messinese è invitata a partecipare a questo evento, un’opportunità per ricordare e onorare le vittime di una storia dolorosa che, ancora oggi, merita una luce e un’attenzione particolare.