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La Commissione Regionale Migrantes in Visita a Lampedusa: Quattro Giorni di Ascolto e Riflessione
Dal 6 al 9 febbraio 2025, Lampedusa ha ospitato la Commissione dell’Ufficio regionale per le Migrazioni della Conferenza episcopale siciliana. Quattro intense giornate di pregiera, incontri e testimonianze, nelle quali i direttori degli Uffici per le Migrazioni delle 18 diocesi siciliane hanno avuto l’opportunità di confrontarsi sulle complesse tematiche legate all’immigrazione, in un luogo emblematico come Lampedusa, definita "Cuore del Mediterraneo".
A guidare la delegazione, mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo e delegato CESi per le Migrazioni, insieme al diacono Santino Tornesi, direttore regionale dell’Ufficio. Già durante il primo giorno, un incontro significativo con il Comandante della Guardia Costiera, tenente di vascello Flavio Verde, ha messo in luce la drammaticità della situazione migratoria. “Nel mare non c’è la corsia d’emergenza… un istante in più di attesa può decidere della vita o della morte di un essere umano”, ha dichiarato Verde, evidenziando l’urgenza di interventi tempestivi.
Riflette il servizio prestato dai lampedusani, testimoniato anche durante una celebrazione eucaristica che ha richiamato ricordi di passate emergenze migratorie. Mons. Lorefice ha sottolineato quanto sia fondamentale il supporto della comunità locale nell’affrontare le sfide legate ai flussi migratori.
Il secondo giorno ha visto un dialogo diretto con gli studenti delle scuole dell’isola, dove gli adolescenti hanno condiviso le loro visioni in un’atmosfera di apertura e creatività. La musica e le presentazioni su Lampedusa e il fenomeno migratorio hanno arricchito il confronto, dimostrando come la formazione culturale sia cruciale per la comprensione della realtà contemporanea.
Durante il terzo giorno, un focus particolare è stato dedicato al progetto "Viaggio della Vita", un’iniziativa che promuove l’integrazione tra scuola e territorio, puntando sulla collaborazione. I membri della Commissione sono stati accolti calorosamente, riflettendo l’importanza della cooperazione in un contesto multiculturale.
La convinzione che per accogliere si debba “toccare con mano il corpo di Gesù” è stata espressa da suor Angela Cimino, la quale ha descritto la sua missione tra i migranti. “Il molo è il mio tabernacolo”, ha affermato, indicando il suo impegno quotidiano a favore di chi cerca un futuro migliore, sottolineando che accogliere è un atto di profonda solidarietà e umanità.
Il viaggio si è concluso con momenti di riflessione e preghiera, culminati nella celebrazione eucaristica e in un omaggio ai migranti defunti. La Commissione ha espresso il proprio ringraziamento alla comunità lampedusana, riconoscendo il loro instancabile impegno nel rispondere ai bisogni di chi arriva sulla loro costa.
In un mondo in cui il fenomeno della migrazione continua ad essere un argomento di grande attualità e complessità, il contributo della Chiesa e delle comunità locali si rivela fondamentale. La capacità di ascolto, accoglienza e supporto dei lampedusani rappresenta un esempio di umanità e speranza.