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Cambio al vertice dell’ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Palermo: un passaggio di testimone significativo
Il panorama culturale di Palermo ha recentemente vissuto un importante rinnovamento con il cambio della guardia all’ufficio Beni culturali dell’Arcidiocesi. Don Giuseppe Bucaro, dopo un lungo e significativo incarico, ha lasciato il posto a don Mario Consiglio, il quale si troverà a gestire un compito cruciale per la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico e religioso della città.
Don Giuseppe Bucaro ha rappresentato un pilastro imprescindibile nella cura e nella promozione delle bellezze culturali della Capitale della Cultura 2018. Durante il suo mandato, ha saputo trasformare chiesa e monastero di Santa Caterina d’Alessandria in un rinomato polo turistico, dimostrando un’impeccabile capacità di coniugare l’aspetto spirituale con quello artistico. Grazie ai suoi sforzi, questo luogo ha acquisito notorietà non solo per il suo valore storico, ma anche per l’eccellenza dei prodotti dolciari offerti.
Il presidente della VI commissione consiliare, Ottavio Zacco, ha espresso un sentito ringraziamento a don Bucaro per l’operato svolto, sottolineando quanto fosse importante la sua figura per il legame tra la comunità e il patrimonio culturale. Zacco ha affermato: “Don Bucaro ha mantenuto un alto valore del culto, conservando l’identità spirituale di questo luogo e rafforzandone il legame con la comunità dei fedeli.”
Nonostante il pensionamento per raggiunti limiti di età, don Bucaro continuerà a ricoprire il ruolo di rettore della chiesa e del monastero, garantendo così una continuità nell’accessibilità e nell’accoglienza che hanno contraddistinto il suo operato. La sua presenza si preannuncia cruciale per mantenere vivo il calore e l’ospitalità che caratterizzano il sito.
Con l’arrivo di don Mario Consiglio, Zacco ha voluto lanciare un messaggio di fiducia: “Sono certo che don Consiglio saprà proseguire nel solco tracciato dal suo predecessore". Tra le sfide che attendono il nuovo responsabile, c’è quella di continuare a dialogare con le istituzioni locali al fine di valorizzare ulteriormente i tesori di Palermo, non solo sotto il profilo artistico, ma anche per rafforzare la dimensione spirituale che li caratterizza.
Il passaggio di testimone rappresenta non solo un cambio di persone, ma anche una continuità di intenti nel voler preservare e promuovere l’immenso patrimonio culturale e religioso della città, confermando Palermo quale hub di tradizioni e cultura per residenti e turisti.