Scoperti legami sorprendenti tra i Carabinieri e una rete mafiosa | Cosa ci nasconde il silenzio delle istituzioni?

Operazione contro la mafia: 8 arresti in sei province italiane

La mattina del 12 febbraio 2025, un’importante operazione delle forze dell’ordine ha portato all’arresto di otto persone accusate di associazione a delinquere di tipo mafioso e di altri reati gravi. L’operazione, condotta dal Reparto Territoriale Carabinieri di Aprilia e dal Centro Operativo della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Roma, ha avuto luogo in diverse città, tra cui Latina, Aprilia, Torino, Siracusa, Salerno e Lecce. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) del Tribunale di Roma.

Questa azione si colloca in un contesto di indagini avviate tra il 2021 e il 2024 e rappresenta una naturale prosecuzione delle attività investigative che già nel luglio 2024 avevano portato a misure straordinarie nella gestione del comune di Aprilia. Le autorità hanno raccolto prove significative sull’esistenza di un’associazione mafiosa attiva nel territorio, evidenziando collegamenti anche con cosche di ‘ndrangheta.

I gruppi criminali coinvolti furono identificati come responsabili di operazioni di estorsione, usura e detenzione e porto abusivo di armi. In particolare, il ritrovamento di ordigni esplosivi colpì un’azienda di trasporti, sottolineando la gravità e la pericolosità delle azioni messe in atto dalla mafia locale.

Un altro aspetto rilevante emerso durante le indagini è stato l’utilizzo di intestazioni fittizie per due società, che operavano nei settori della ristorazione e dei profilati plastici. Queste imprese erano in realtà controllate dal clan, e sono attualmente sottoposte a sequestro preventivo. Le autorità hanno rintracciato e confiscato i profitti illeciti, utilizzati anche per finanziare i costi legali dei membri del sodalizio.

Al vertice dell’organizzazione c’è un latitante di spicco, legato a una cosca calabrese, il quale operava in sinergia con altri sodali già colpiti da ordinanze di custodia cautelare. Le indagini continuano, con perquisizioni in corso presso le abitazioni degli indagati per raccogliere ulteriori prove.

Il procedimento è ancora in fase di indagini preliminari, il che implica che per tutti gli arrestati vige il principio di presunzione di innocenza. Questa operazione evidenzia l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro le infiltrazioni mafiose nel tessuto economico e sociale del Paese.