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Pantelleria si prepara a coltivare il tartufo: un progetto innovativo per l’economia locale
Nel cuore del Mediterraneo, l’isola di Pantelleria sta per intraprendere un viaggio all’insegna della ricerca e dell’innovazione agricola. Un nuovo progetto sperimentale dedicato alla coltivazione del tartufo ha preso forma grazie alla collaborazione tra il Parco Nazionale Isola di Pantelleria, il Comune di Pantelleria, il Coordinamento Regionale Tartufi Sicilia (Co.Re.Ta.S), l’Assessorato Regionale dell’Agricoltura e l’UniversitĂ di Palermo. L’iniziativa, che partirĂ nelle prossime settimane, aspira a diversificare le produzioni agricole dell’isola e a valorizzare le sue risorse naturali in maniera sostenibile.
Il progetto prende avvio dall’idea di esplorare nuove opportunitĂ per l’economia pantesca, un tema caro al Commissario del Parco, Italo Cucci. “Vogliamo costruire un futuro che integri tradizione e innovazione, arricchendo l’offerta agricola dell’isola”, ha dichiarato Cucci. La sperimentazione si concentrerĂ sulla micorizzazione di piante ottenute da materiale di propagazione autoctono, una tecnica fondamentale per la crescita del tartufo.
Un aspetto interessante dello studio è la decisione di limitare la ricerca ai terreni agricoli privati. Questo approccio garantisce che non vi siano interferenze nelle aree demaniali boscate, dove la raccolta di funghi rimane un’attivitĂ delicata e strettamente regolamentata. Attualmente, a Pantelleria è nota solo la presenza di Tuber panniferum, una specie di tartufo non commestibile il cui commercio è vietato dalla legislazione locale.
Il progetto non si limita a testare la cultivar di tartufo, ma include anche una fase preliminare significativa: un’accurata valutazione dell’incidenza ambientale per capire come l’introduzione di funghi ipogei alloctoni possa influenzare gli ecosistemi dell’isola. Un passo fondamentale per assicurarsi che questo nuovo percorso agricolo sia in armonia con l’ambiente locale.
Con questa iniziativa, Pantelleria si propone non solo come un luogo di produzione agricola, ma anche come un laboratorio di sostenibilitĂ e innovazione. L’obiettivo è chiaro: portare sul mercato un prodotto di qualitĂ , che possa attrarre turisti e gourmet, contribuendo così a rafforzare l’economia locale e a preservare l’identitĂ culturale dell’isola.