
Investimenti record nel sistema dei trasporti italiani: 124 miliardi di euro fino al 2027
In un contesto di crescita e sviluppo infrastrutturale, l’Italia sembra compiere passi significativi nel rinnovamento del proprio sistema dei trasporti. Durante il recente Cnpr forum, il sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Tullio Ferrante, ha annunciato che “il sistema dei trasporti in Italia è in fase di crescita grazie a un piano di investimenti senza precedenti”. Con un contratto di programma che stanzia 124 miliardi di euro dal 2022 al 2027 tra Mit e Rfi, Ferrante ha discusso i risultati finora raggiunti e le ambizioni future del governo.
Attualmente, sono attivi circa 1.200 cantieri, che coprono sia nuove infrastrutture sia progetti di manutenzione, volte a modernizzare la rete ferroviaria italiana. L’incremento del numero di treni in circolazione, che passerà dagli 8.874 unità del 2022 a 10.152 nel 2025, è accompagnato da importanti nuove linee strategiche, come la Napoli-Bari e la Salerno-Reggio Calabria. Questi progetti sono finanziati parzialmente dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), con l’intento di creare una rete ferroviaria moderna, efficiente e inclusiva.
Tuttavia, non tutte le voci sono concordi riguardo l’andamento dei lavori e l’adeguatezza degli investimenti. Filiberto Zaratti, segretario di presidenza della Camera e rappresentante di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), ha sollevato preoccupazioni circa “gravi criticità” che affliggono il sistema. Secondo Zaratti, la sovrapposizione dei cantieri Pnrr rischia di causare disservizi ai viaggiatori, mentre i fondi destinati a progetti controversi, come il Ponte sullo Stretto, andrebbero rivisti per garantire maggiore attenzione alle infrastrutture necessarie al trasporto pubblico.
In difesa del governo, Fabio Raimondo, deputato di Fratelli d’Italia, ha fatto notare che “nel 2024 si è registrata una media di uno sciopero e mezzo al giorno”, un chiaro segnale di instabilità nel settore. Raimondo ha sottolineato l’importanza del potenziamento della rete ferroviaria e della finalizzazione di opere incompiute, puntando inoltre a migliorare il trasporto pubblico locale e la logistica attraverso una nuova legge quadro sugli interporti.
Al contempo, Agostino Santillo, deputato del Movimento 5 Stelle, ha espresso preoccupazione per lo stato delle infrastrutture, criticando l’inadeguatezza dell’attuale gestione. “È necessario aumentare le risorse per Rfi”, ha dichiarato Santillo, con un appello a focalizzarsi su progetti prioritari e sulla manutenzione della rete esistente.
La visione di un sistema integrato è stata ribadita da esperti durante il dibattito. Sabatino Broccolini, commercialista, ha enfatizzato l’importanza di sviluppare una rete ferroviaria efficiente, tanto per i pendolari quanto per il tessuto imprenditoriale italiano. “Bisogna puntare sull’intermodalità tra ferrovie, porti e aeroporti”, ha affermato, evidenziando la necessità di ridurre progressivamente il trasporto su gomma.
Infine, Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili, ha sottolineato che una rete di trasporti efficace ha un forte impatto sull’economia e richiede investimenti significativi. Secondo Longoni, limitare il trasporto su gomma ai “vari miglia” sarebbe una scelta strategica, finalizzata a ridurre sia i tempi di consegna che l’impatto ambientale.
In sintesi, mentre l’Italia si lancia verso un futuro di modernizzazione e interconnessione nel settore dei trasporti, le sfide sono molteplici e le richieste per una gestione più efficiente non sono mai state così necessarie. Resta da vedere come il governo intenda rispondere a queste sollecitazioni e garantire un sistema di trasporti all’altezza delle esigenze del Paese in crescita.