
La Protezione In Cambio di Risorse: La Strategia Statunitense in Ucraina
Un accordo che fa discutere. Gli Stati Uniti hanno offerto all’Ucraina una proposta controversa che prevede la cessione di 500 miliardi di dollari in risorse naturali in cambio di una protezione considerata necessaria da Washington. La proposta è stata resa nota dal consigliere per la sicurezza nazionale americano, Mike Waltz, durante un’intervista a Fox News, dove ha affermato che Volodymyr Zelensky dovrebbe “attenuare” le sue critiche nei confronti di Donald Trump e dare una “occhiata attenta” all’offerta. Secondo Waltz, rifiutare l’accordo sarebbe “inaccettabile”.
Un Accordo Controverso
L’accordo prevede oneri e riparazioni che, come riportato dal quotidiano britannico Telegraph, sarebbero peggiori di quelli imposti alla Germania dal Trattato di Versailles. Questa somiglianza non è casuale, in quanto il trattato del 1919 ha contribuito all’ascesa di Adolf Hitler. La bozza di questo accordo, datata 7 febbraio, suggerirebbe che l’idea di Zelensky di coinvolgere gli Usa nello sfruttamento delle ricchezze naturali ucraine possa aver aperto la strada a una forma di controllo americano permanente.
Un Piano Sotto Osservazione
Stando alle informazioni, l’accordo permetterebbe a Washington di avere accesso a risorse come titanio, tungsteno e litio, cruciale per la produzione di batterie elettriche. Il piano prevede un investimento congiunto di un fondo tra Stati Uniti e Ucraina, con il chiaro obiettivo di impedire che attori “ostili” possano trarre vantaggio dalla ricostruzione del Paese. Questa manovra solleva interrogativi sul futuro dell’autonomia ucraina e sull’effettivo sostegno americano.
La Risposta di Zelensky
In risposta alle richieste, Zelensky ha manifestato il suo dissenso. “Non posso svendere l’Ucraina”, ha affermato, respingendo la valutazione di 500 miliardi e descrivendo il piano come un “discorso non serio”. Ha ribadito la sua intenzione di lavorare su un accordo che garantisca sicurezza e supporto, affermando: “Let’s do a deal”. Tuttavia, ha anche espresso la propria preoccupazione riguardo alla sostanza dell’accordo, sostenendo che esso trascende le sue competenze e le leggi ucraine.
Un Futuro Incerto
La situazione è complessa e il cammino da percorrere è irto di ostacoli. Donald Trump ha sminuito l’autorità di Zelensky, etichettandolo come un “dittatore senza elezioni”. Con la proposta americana ancora sul tavolo, la questione fondamentale rimane: l’Ucraina riuscirà a mantenere la sua sovranità di fronte a pressioni esterne? La fiducia tra Kiev e Washington sembra fragile, e il rischio di una “colonizzazione” delle risorse ucraine è concreto.
La partita è aperta, e il futuro dell’Ucraina e delle sue risorse naturali rimane incerto in un contesto geopolitico estremamente teso.