
Oltre 3 milioni di euro sequestrati ai Casamonica: una vittoria contro la criminalità organizzata
ROMA – Un’importante operazione della Divisione Anticrimine della Questura di Roma ha portato al sequestro di beni per un valore totale di oltre 3 milioni di euro nei confronti di Giuseppe Casamonica e del figlio Guerrino, noto come Pelè. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, è diventato definitivo il 28 gennaio 2025 grazie alla pronuncia della Quinta Sezione della Corte Suprema di Cassazione.
La misura, comunicata ufficialmente questa mattina, testimonia l’impegno delle autorità nella lotta contro la criminalità organizzata. "Questa azione rappresenta una pietra miliare nel contrasto alle attività illecite dei Casamonica e un passo avanti per restituire questi beni alla collettività," ha dichiarato un rappresentante della Questura.
Un percorso di giustizia e legalità
Il sequestro è il culmine di un’operazione di polizia giudiziaria che ha avuto inizio il 16 giugno 2020, quando vennero eseguiti i provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di 20 membri del clan Casamonica. I Casamonica sono accusati di attività usurarie e di estorsione, con ulteriori indizi di intestazione fittizia di beni. "La confisca dei patrimoni illecitamente accumulati è fondamentale per promuovere un futuro di legalità," si legge nel comunicato ufficiale.
Nel corso delle udienze, il Tribunale ha confermato l’attualità della pericolosità dei due uomini, imponendo loro misure di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. “È evidente che la lotta contro la criminalità organizzata deve continuare senza sosta,” ha aggiunto il rappresentante della Procura.
L’evoluzione della vicenda legale
Dopo diversi ricorsi, la Corte d’Appello di Roma ha respinto le richieste di Giuseppe e Guerrino Casamonica, confermando le decisioni precedenti. La Corte Suprema di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati dai due, condannandoli oltre al pagamento delle spese processuali anche a un importo di 3.000 euro a favore della cassa delle ammende. “Questi passaggi giudiziari rafforzano il nostro impegno nel debellare le organizzazioni mafiose,” ha commentato un ufficiale della legge.
I beni confiscati
Tra i beni sequestrati ci sono quattro unità immobiliari, tra cui una villa di lusso in Via Roccabernarda e un’altra storica in Via Flavia Demetria, che sono state affidate ad istituzioni per finalità sociali. Altre proprietà si trovano nel comune di Monterosi (VT), destinate a progetti comunitari. “La restituzione di questi beni alla comunità rappresenta un segnale importante contro l’illegalità,” ha concluso il rappresentante della Questura.
Con il confisca dei beni, lo Stato si appropria di una parte del patrimonio illecitamente accumulato dai Casamonica, segnando un altro traguardo nella lotta contro la criminalità organizzata in Italia e riaffermando la priorità di restituire dignità e legalità ai cittadini.