640 prigionieri palestinesi liberati in una notte | Ma il loro stato di salute è scioccante!

Gaza, liberati nella notte 640 palestinesi: un gesto di clemenza che segna una fase delicata

Nella notte del 26 febbraio 2025, le autorità israeliane hanno deciso di rilasciare 640 prigionieri palestinesi, segnando un momento significativo nel contesto del conflitto israelo-palestinese. La liberazione è avvenuta dopo la riconsegna da parte di Hamas dei corpi di quattro ostaggi israeliani, che erano stati catturati durante l’aggressione del 7 ottobre 2023. Ad annunciare il rilascio è stato il presidente israeliano Isaac Herzog, che ha confermato l’identità delle salme tramite un post su X.

I quattro ostaggi, identificati come Tsachi Idan, Itzhak Elgarat, Ohad Yahalomi e Shlomo Mantzur, che all’epoca del rapimento aveva 86 anni, sono stati una chiave di volta per il rilascio dei prigionieri. Con il ritorno delle salme, si è conclusa la prima fase dell’accordo di cessate il fuoco a Gaza, come sottolineato anche dal gabinetto del primo ministro israeliano.

Secondo l’agenzia palestinese Wafa, tra i prigionieri rilasciati, 151 erano condannati all’ergastolo o in detenzione a lungo termine. La compagine dei liberati comprendeva anche donne e bambini, con particolare attenzione a 42 palestinesi rilasciati in Cisgiordania e 97 trasferiti in Egitto a causa di decreti di espulsione.

I primi accoglimenti di questi prigionieri si sono registrati all’European Hospital di Khan Younis, dove gli operatori sanitari hanno trovato molti di loro in condizioni critiche. Numerosi prigionieri erano in uno stato di “estremo deperimento”, con segni visibili di torture. Alcuni presentavano gravi patologie, tra cui fibrosi polmonare e amputazioni, con evidenze di percosse soprattutto nella zona del torace.

Come riportato da Al Jazeera, i liberati indossavano "magliette bianche e pantaloni grigi", mentre una parte di loro aveva sullo stomaco la scritta in arabo “Non dimenticheremo e non perdoneremo”, a testimonianza delle sofferenze subite. Nonostante il gesto di questa liberazione, però, resta una nota amara, dato che mancano all’appello 24 bambini, un’assenza che ha destato preoccupazione tra i medici e gli infermieri dell’ospedale.

Israele, in attesa di conferme sull’identità dei corpi, ha sospeso il rilascio di bambini e adolescenti catturati dopo il 7 ottobre, una situazione che continua a far discutere a livello internazionale. Questo gesto di liberazione potrebbe rappresentare un’opportunità per il dialogo tra le due parti, ma il clima di tensione rimane palpabile.

La liberazione dei 640 prigionieri palestinesi, sebbene possa sembrare un passo verso la distensione, rivela anche la complessità e la fragilità delle relazioni in un contesto segnato da decenni di conflitto e sofferenza.