La proposta choc di rendere festivo l’Eid Al-Fitr in Italia | Il dibattito sul pluralismo religioso divide il Paese

La fine del Ramadan diventa festa nazionale? La proposta “choc” di Soumahoro

In un momento in cui la discussione sull’inclusività e il riconoscimento delle varie fedi religiose in Italia è più attuale che mai, il deputato di minoranza Aboubakar Soumahoro ha ufficialmente lanciato una proposta che potrebbe cambiare il volto del nostro calendario civile. Soumahoro ha presentato oggi una petizione e una proposta di legge per riconoscere l’Eid Al-Fitr, la festa che segna la conclusione del Ramadan, come festa nazionale.

La proposta arriva in un contesto di crescente attenzione verso la comunità musulmana in Italia, che conta oltre 3 milioni di persone, di cui circa la metà sono cittadini italiani. Gli studi recenti dimostrano che girare lo sguardo verso la pluralità religiosa non solo è una necessità, ma anche un modo per rafforzare i legami sociali e favorire una convivenza pacifica. “L’Italia è il terzo Paese dell’Unione Europea per numero di musulmani,” ha sottolineato Soumahoro, “rendere festiva la fine del Ramadan è un atto di riconoscimento e rispetto verso un’importante parte della nostra società.”

La proposta non è solo un’iniziativa legislativa, ma include anche una petizione intitolata ‘Un passo insieme – Eid per la convivenza’, che sarà disponibile per la firma a partire dal 3 marzo. A supporto della sua argomentazione, Soumahoro ha citato l’articolo 19 della Costituzione italiana, che afferma il diritto di ogni individuo di professare liberamente la propria fede, e ha richiamato i principi di libertà e uguaglianza sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.

Il Ramadan 2025, che inizia domani e terminerà intorno al 30 marzo, rappresenta anche una prova pratica per valutare le possibilità di inclusione. Infatti, la chiusura della scuola Iqbal Masih di Pioltello durante la festa di Eid è stata un precedente significativo che ha acceso un dibattito su come le istituzioni pubbliche si relazionano con le festività religiose di minoranza. Quest’anno, la scuola ha deciso di rimanere chiusa il 31 marzo, segnalando un’ampia consapevolezza della diversità culturale all’interno della comunità scolastica.

Soumahoro ha inoltre confrontato la situazione italiana con quella di altre realtà internazionali come New York, dove l’Eid Al-Fitr e l’Eid Al-Adha sono già riconosciuti come giorni festivi. “In Italia fare un passo insieme per la convivenza vuol dire valorizzare il pluralismo religioso e rispettare i principi della nostra Costituzione,” ha dichiarato Soumahoro.

Concludendo la sua conferenza, il deputato ha richiamato un messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sull’importanza del rispetto reciproco tra le diverse fedi e culture, sottolineando che “la promozione del mutuo rispetto è fondamentale per la coesione sociale della nostra comunità.” La proposta di Soumahoro non è solo una questione di calendario, ma un’importante opportunità di costruire una società più inclusiva e rispettosa delle diversità, in linea con i principi fondanti della nostra nazione.

L’attenzione ora è rivolta a come il governo e la società civile risponderanno a questa proposta, che potrebbe segnare un nuovo passo verso l’integrazione e il riconoscimento delle diversità religiose in Italia.