
Israele Estende la Tregua in Vista del Ramadan e della Pasqua Ebraica, Ma Hamas Propone Nuove Negoziazioni
ROMA – La situazione in Medio Oriente si complica ulteriormente con l’ultimo annuncio di Israele, che ha deciso di prolungare la tregua con Hamas in occasione delle celebrazioni del Ramadan e della Pasqua ebraica. Questa estensione, che rientra nel Piano Witkoff dell’inviato presidenziale americano Steve Witkoff, mira a garantire un periodo di calma fino al 20 aprile, data in cui termina la Pesach.
Il Piano Witkoff prevede che, all’inizio della tregua, metà degli ostaggi ancora in vita e dei caduti vengano liberati. Tuttavia, l’effettiva conclusione delle ostilità rimane oggetto di negoziati, con la possibilità di rilasciare il resto degli ostaggi solo se si arriverà a un accordo di cessate il fuoco permanente.
Dall’altro lato, Hamas ha respinto le condizioni proposte da Israele, sottolineando che essa servirebbe a giustificare il mantenimento delle forze armate israeliane all’interno di Gaza. L’organizzazione palestinese sta invece spingendo per una ripresa immediata delle trattative e per un ritiro definitivo delle truppe.
Nel contesto di questa dinamica, gli Stati Uniti stanno intensificando il proprio supporto a Israele. Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha annunciato la decisione di accelerare l’invio di circa 4 miliardi di dollari in aiuti militari, sottolineando la volontà di onorare l’impegno americano per la sicurezza di Israele.
Rubio ha affermato: “Ho firmato una dichiarazione per usare le autorità di emergenza per accelerare la consegna di circa 4 miliardi di dollari in assistenza militare a Israele,” enfatizzando la continua dedizione dell’amministrazione statunitense a supportare il paese in un momento di crescente tensione.
In un altro fronte, il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz hanno emesso ordini specifici all’esercito, affinché rimanga in stato di allerta per difendere la città di Jaramana, attualmente colpita da attacchi delle forze regolari siriane. Katz ha dichiarato: “Non permetteremo al regime islamico estremo in Siria di danneggiare i drusi.”
La situazione rimane dunque in uno stato di fragilità, con un possibile cessate il fuoco all’orizzonte che potrebbe dipendere dalle futuri sviluppi delle trattative tra le parti coinvolte. L’attenzione internazionale è alta, mentre le celebrazioni religiose si avvicinano e la speranza di una pace duratura continua a oscillare tra ottimismo e scetticismo.