
L’UE lancia un ambizioso piano di riarmo da 800 miliardi: “Viviamo tempi pericolosi”
BRUXELLES – “Siamo nell’era del riarmo e l’Europa è pronta ad assumersi le sue responsabilità .” Queste le parole della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, durante la presentazione del piano denominato “ReArm Europe”. Questo progetto rappresenta una risposta strategica alle crescenti tensioni geopolitiche e sarà formalmente comunicato ai 27 Stati membri dell’Unione nelle prossime ore.
L’iniziativa, che prevede la mobilitazione di fondi fino a ben 800 miliardi di euro, si propone di affrontare le urgenze immediatamente, come il sostegno all’Ucraina, ma guarda anche a un futuro in cui la sicurezza europea deve essere rafforzata. “Il piano intende rispondere alle esigenze a lungo termine, per aumentare la nostra sicurezza,” ha specificato von der Leyen.
Il piano ReArm Europe si articola in diverse misure, che contemplano lo scorporo delle spese per la difesa dai bilanci nazionali. La Commissione ha giĂ avviato i lavori su tre linee di intervento principali:
- Un piano nazionale che prevede l’attivazione di una clausola di salvaguardia.
- Un’iniziativa europea, che sfrutterà fondi comuni non utilizzati per altri progetti dell’UE.
- Un approccio finanziario, con margini piĂą ampi per la Banca Europea per gli Investimenti (BEI).
Von der Leyen ha aggiunto: “Il piano ReArm Europe si focalizza su come utilizzare tutte le leve finanziarie a nostra disposizione per aiutare gli Stati membri ad aumentare la loro capacità di difesa”. Le parole della presidente sono cariche di urgenza: “Viviamo in tempi pericolosi, e la sicurezza dell’Europa è minacciata.”
L’annuncio di questo piano segna un cambiamento significativo nella politica di difesa dell’Unione Europea, evidenziando la necessitĂ di un approccio collettivo e coordinato alle sfide moderne. Con le tensioni globali in aumento e l’incertezza che pervade la situazione geopolitica, l’UE sembra determinata a riaffermare la sua posizione sulla scena internazionale e a garantire la sicurezza dei suoi cittadini.
Resta da vedere come i vari Stati membri risponderanno a questa iniziativa e se i 800 miliardi proposti saranno sufficienti per affrontare le sfide emergenti, ma con questi passi, l’Europa si prepara a un ruolo piĂą attivo e decisivo nella difesa collettiva.