
Il branco contro un ragazzino autistico alla fermata del bus: violenta aggressione a Fermo
Fermo, 8 marzo 2025 – Un episodio di violenza inaudita ha sconvolto la comunità marchigiana quando un sedicenne con problemi di autismo è stato aggredito da un gruppo di tre giovani alla fermata degli autobus di Fermo. L’aggressione si è consumata in pieno giorno, alle 13, sotto gli sguardi indifferenti di numerosi studenti che hanno assistito senza intervenire.
Testimoni raccontano di come il ragazzo sia stato prima circondato e deriso, per poi subire l’orribile attacco. Gli aggressori hanno spruzzato spray al peperoncino negli occhi della vittima, colpendolo successivamente con calci e pugni fino a farlo perdere i sensi. Solo dopo l’intervento di un altro studente, preoccupato per le condizioni del giovane, sono stati allertati i carabinieri.
Sul posto sono subito intervenuti i soccorritori della Croce Verde di Fermo, che hanno prestato le prime cure al ragazzo prima di trasportarlo al pronto soccorso. Le lesioni riportate erano gravi: trauma cranico, irritazione agli occhi e contusioni su diverse parti del corpo.
A fronte di questo episodio drammatico, l’Associazione Nazionale Genitori persone con Autismo ha rilasciato una dura dichiarazione, definendo l’accaduto una "barbarie". “L’aggressione di un ragazzo con autismo è di una gravità inaudita”, si legge nel comunicato dell’associazione. “Un gruppo di ragazzi ha circondato lo studente e lo ha picchiato selvaggiamente. L’intervento delle forze dell’ordine ha evitato il peggio.”
L’associazione ha espresso la propria solidarietà al ragazzo aggredito e alla sua famiglia, richiedendo che “venga fatta piena luce sull’episodio e che i responsabili siano individuati”. Inoltre, ha sottolineato l’allarmante indifferenza mostrata da chi ha assistito al pestaggio: "Un fatto gravissimo, che evidenzia un imbarbarimento devastante e una mancanza di valori", hanno dichiarato.
Le indagini da parte delle forze dell’ordine sono già in corso: i carabinieri stanno cercando di identificare gli aggressori attraverso le testimonianze e le immagini della videosorveglianza. La comunità si interroga su questo gravissimo atto di violenza che non solo ha colpito una persona vulnerabile ma ha messo in luce la necessità di un’educazione più incisiva sui temi del rispetto e della convivenza civile.