
Alta tensione in Sud Sudan: gli Stati Uniti ritirano il personale da Juba
Juba, capitale del Sud Sudan, è teatro di crescenti tensioni politiche e sociali, che hanno indotto il governo degli Stati Uniti a ordinare il ritiro del personale non coinvolto in attività di emergenza. Questa decisione critica arriva in un momento in cui il paese, appena 14 anni dopo la sua indipendenza, sembra trovarsi nuovamente sull’orlo di un conflitto.
Durante un’omelia tenuta nella cattedrale di Santa Teresa, l’arcivescovo Séamus Patrick Horgan ha descritto la situazione come una tragedia, affermando che l’inizio della Quaresima non dovrebbe essere accompagnato da violenze. Le sue parole seguono di pochi giorni gli scontri violenti nell’Alto Nilo, una regione già fortemente segnata dal conflitto civile che ha devastato il paese tra il 2013 e il 2018.
Le violenze recenti hanno visto contrapporsi unità dell’esercito sudsudanese e la cosiddetta White Army, composta principalmente da membri della comunità nuer, sostenitori di Riek Machar, oppositore politico del presidente Salva Kiir. Il nunzio apostolico ha esortato alla conversione e a un abbandono della violenza, sottolineando che “i cristiani non dovrebbero essere coinvolti in questo genere di conflitti”.
La preoccupazione per l’escalation delle violenze è ulteriormente amplificata dall’elevato numero di armi in circolazione tra la popolazione. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha espresso allerta per la crescente conflittualità tra i diversi gruppi politici e le comunità etniche. Non solo, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha avvertito di un potenziale regresso nell’attuazione degli accordi di pace, rendendo la situazione ancora più precaria.
Le tensioni a Juba si sono intensificate anche a causa dell’arresto di un alto ufficiale dell’esercito e di vari ministri legati a Machar. Le violenze nella contea di Nasir sono culminate in un’operazione delle Nazioni Unite, durante la quale oltre venti persone hanno perso la vita, tra cui un generale e alcuni membri della missione Onu.
Il Sud Sudan, paese più giovane del mondo, ha ottenuto l’indipendenza da Khartoum nel 2011, ma continua a subire le ripercussioni di un passato conflittuale, ora ostacolato dalla mancanza di stabilità e dalla divisione politica interna. Mentre il sudsudanese sta vivendo un’altra fase di incertezze, la comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione la situazione che si evolve rapidamente.