
Bonus nido 2025 in ritardo: famiglie italiane in ansia per l’incertezza
Roma – Il 2025 dovrebbe essere un anno di sostegno per migliaia di famiglie italiane, grazie al bonus nido, una misura di fondamentale importanza per coprire le rette degli asili. Tuttavia, le speranze si scontrano con la dura realtà di un blocco amministrativo. La piattaforma INPS, finora utilizzata per inviare le domanda, non è stata ancora attivata e i genitori si trovano in uno stato di attesa angosciante.
L’incertezza regna sovrana. Quando si potrà richiedere il contributo? Vengono rimborsate le spese già affrontate? Queste domande rimangono senza risposta, mentre molte famiglie continuano a pagare le rette, affrontando un peso economico che potrebbe risultare insostenibile.
Cos’è successo?
Il bonus asilo nido ha sempre rappresentato una boccata d’ossigeno per i genitori, consentendo di ridurre i costi per l’istruzione prescolare. Tuttavia, nel 2025, la situazione è completamente diversa rispetto agli anni passati, in cui le richieste iniziavano ad essere accolte già a febbraio. Attualmente, le segnalazioni su possibili problemi burocratici e revisione del sistema di erogazione sono aumentate, ma non ci sono stati chiarimenti ufficiali dall’INPS.
Le famiglie si chiedono se il bonus verrà ridotto o addirittura cancellato. L’assenza di informazioni concrete aggiunge un ulteriore strato di incertezza, alimentando ansie e dubbi tra i genitori.
Le fasce ISEE coinvolte
A prescindere dalla confusione attuale, l’importo massimo del bonus dovrebbe rimanere stabile rispetto agli esercizi precedenti. Le fasce economiche previste sono:
- ISEE fino a 25.000 euro: fino a 3.000 euro all’anno (circa 272,70 euro mensili);
- ISEE tra 25.001 e 40.000 euro: massimo 2.500 euro annui (circa 227,20 euro mensili);
- ISEE oltre 40.000 euro: fino a 1.500 euro annui (circa 136,30 euro mensili).
Tuttavia, rimane incertezze riguardo a possibili modifiche ai requisiti, poiché il governo potrebbe decidere di restringere la platea dei beneficiari, escludendo famiglie precedentemente ammissibili.
Quando potrà presentare la domanda?
Un’altra grande incognita resta sulle tempistiche di apertura della piattaforma. Negli anni scorsi, le domande di accesso al bonus venivano accolte già a febbraio, mentre per il 2025 non è stata comunicata alcuna data specifica per la richiesta. Chi ha già iniziato a pagare le rette si trova a domandarsi se potrà ricevere un rimborso per le spese già sostenute, ma secondo quanto si sa, storicamente il bonus nido non è retroattivo.
Cosa possono fare le famiglie?
Mentre i genitori attendono risposte concrete, è fondamentale prepararsi al meglio per l’apertura delle domande. Ecco alcuni consigli utili:
- Aggiornare l’ISEE per rientrare nella fascia di contributo più elevata possibile.
- Conservare tutte le ricevute di pagamento per eventuali richieste di rimborso in futuro.
- Monitorare costantemente il sito dell’INPS e gli altri canali ufficiali per non perdere eventuali comunicazioni riguardanti l’apertura delle domande.
La situazione attuale mette a dura prova le famiglie, già provate dagli alti costi per la cura dei figli. È fondamentale che le istituzioni forniscano risposte chiare e tempestive, affinché il bonus nido continui a svolgere il suo ruolo fondamentale di sostegno alle famiglie italiane.