16 milioni di bambini a rischio in Sudan | La crisi umanitaria che il mondo ignora!

Allerta UNICEF: 16 milioni di bambini a rischio in Sudan a causa del conflitto

ROMA – L’UNICEF ha lanciato un allarme inquietante riguardo alla situazione in Sudan, dove oltre 16 milioni di bambini rischiano di affrontare gravi difficoltà umanitarie nel corso del 2025 a causa del conflitto armato in corso dal 2023. La direttrice generale dell’UNICEF, Catherine Russell, intervenendo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha descritto la crisi umanitaria in corso nel Paese come una delle più gravi del mondo, con l’economia, i servizi sociali e le infrastrutture in uno stato di quasi completo collasso.

“A quasi due anni dall’inizio del conflitto,” ha dichiarato Russell, “stiamo assistendo alla più grande e devastante crisi umanitaria.” Secondo le stime, la mobilitazione della popolazione richiedente assistenza umanitaria raggiungerà quasi i 30 milioni di persone, un numero allarmante che rappresenta circa due terzi della popolazione totale del Sudan. “Di queste, ben 16 milioni sono bambini e stanno pagando un prezzo terribile,” ha aggiunto.

La situazione in Sudan è particolarmente drammatica in un contesto già instabile, segnato da continui conflitti e violenze. Recentemente, un’ondata di violenza ha colpito anche il Sud Sudan, dove scontri tra una fazione ribelle fedele al vicepresidente Riek Machar e l’esercito hanno portato all’abbattimento di un elicottero della missione ONU, causando la morte di un ufficiale e di un casco blu.

La rivalità tra i leader Salva Kiir e Machar, che ha già causato una guerra civile devastante nel 2013, si riaccende e complica ulteriormente la situazione. Le tensioni interne sono cresciute soprattutto dopo che il presidente Kiir ha licenziato diversi alti funzionari, suscitando reazioni di opposizione da parte di Machar.

Le ambasciate di Francia, Canada, Germania e Olanda hanno condannato la ripresa delle violenze, mentre gli Stati Uniti hanno disposto l’evacuazione parziale del loro personale diplomatico. Un ulteriore deterioramento della situazione ha spinto l’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Igad) ad intervenire, esprimendo preoccupazione e sottolineando l’importanza dell’accordo di pace del 2018 come “pietra angolare” per la stabilità del Paese.

“Abbiamo la responsabilità collettiva di agire,” ha concluso Russell, affermando che senza un intervento adeguato, le vite di milioni di bambini e delle loro famiglie sono in serio pericolo. Missioni diplomatiche sono state annunciate a Giuba nella speranza di risolvere la crisi e fermare il ciclo di violenza.

La comunità internazionale è chiamata a prestare attenzione e sviluppare strategie efficaci per affrontare questa emergenza umanitaria senza precedenti.