
Due turisti tedeschi trattenuti e deportati negli Stati Uniti: un caso che solleva interrogativi sulle politiche migratorie
ROMA – Una storia di detenzione e deportazione che ha colpito l’opinione pubblica tedesca è emersa dopo i recenti eventi accaduti negli Stati Uniti. Due turisti, Jessica Brösche e Lucas Sielaff, sono stati incatenati, trattenuti per settimane e infine espulsi dal Paese dopo essere stati bloccati al confine con il Messico, nel contesto di una dura politica migratoria inaugurata dall’amministrazione Trump.
I due cittadini tedeschi sono stati fermati in momenti diversi al valico tra San Diego e Tijuana. Brösche, 29 anni, ha trascorso 46 giorni in detenzione, di cui nove in isolamento, mentre Sielaff, di 25 anni, è stato trattenuto per 16 giorni, senza ricevere spiegazioni adeguate. Queste vicende stanno alimentando il dibattito in Germania riguardo le ripercussioni delle politiche statunitensi sui cittadini europei.
Secondo le informazioni disponibili, Brösche e Sielaff si erano recati negli Stati Uniti sotto il programma Esta, che consente ai turisti europei di soggiornare fino a 90 giorni senza visto. Tuttavia, entrambi sono stati fermati per motivi ancora poco chiari. Per Brösche, il presunto sospetto ha riguardato attrezzature per tatuaggi trovate nel suo bagaglio, facendo credere alle autorità che volesse lavorare illegalmente nel Paese.
Per quanto riguarda Sielaff, la sua situazione è risultata ancora più complessa. Il 18 febbraio, mentre tentava di rientrare negli Stati Uniti dopo un breve viaggio a Tijuana con il suo compagno, non ha ricevuto assistenza in lingua e ha faticato a comprendere le accuse a suo carico. Gli agenti hanno insinuato che potesse vivere illegalmente negli USA, e dopo essere stato represso alla frontiera, è stato incatenato a una panchina insieme ad altri detenuti prima di essere trasferito nel sovraffollato centro di detenzione di Otay Mesa.
Qui, Sielaff ha vissuto in condizioni precarie, condividendo una cella con altre otto persone e affrontando lunghe attese per ricevere cibo. Brösche, nel frattempo, è finita in un limbo burocratico, e ci è voluto un lungo periodo di tempo prima di essere rimpatriata in Germania.
Il compagno di Sielaff, Lennon Tyler, si è impegnato attivamente per far sì che il suo amore venisse liberato, contattando quotidianamente le autorità e ingaggiando avvocati. La sua mantenuta pressione è culminata con l’ottenimento di un’espulsione volontaria, ma il viaggio di ritorno in Germania gli è costato ben 2.744 dollari.
In un contesto che desta ancora più preoccupazioni, si segnala anche il caso di una turista britannica, Becky Burke, attualmente in detenzione nello Stato di Washington senza che le siano state offerte chiare spiegazioni sul suo stato.
Questo episodio mette in luce le dure conseguenze delle politiche di immigrazione statunitensi e solleva interrogativi significativi riguardo il trattamento riservato ai visitatori provenienti da Paesi alleati. La situazione sta sicuramente richiamando l’attenzione dell’opinione pubblica europea e mondiale, evidenziando i rischi di un sistema che finisce per coinvolgere anche chi non ha alcuna intenzione di violare le leggi.