Tre milioni di euro per i lavoratori Asu: Un passo verso la stabilizzazione
Il governo della Regione Siciliana ha annunciato oggi un’importante misura a favore dei lavoratori Asu, decidendo di stanziare tre milioni di euro per garantire l’integrazione oraria di 258 operatori impiegati presso le sedi centrali e periferiche dell’assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana. Questa decisione, comunicata dall’assessore Francesco Paolo Scarpinato durante la seduta di giunta, si propone di affrontare la lunga precarietà che ha caratterizzato il loro impiego.
«Un nuovo segnale di attenzione per una categoria di lavoratori che da troppo tempo fa i conti con una condizione di precarietà lavorativa», ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. Il governatore ha ribadito l’impegno dell’amministrazione regionale a lavorare per la stabilizzazione al più presto dei lavoratori Asu, un obiettivo già parzialmente indicato nell’ultima legge di Stabilità .
Grazie a questo intervento, le 20 ore settimanali attualmente garantite ai lavoratori Asu, sostenute dal sussidio del dipartimento regionale del Lavoro, potranno essere incrementate fino a 36 ore settimanali. Quest’aumento orario verrà finanziato con l’integrazione culturale richiesta dal dipartimento dei Beni, destinando le risorse anche al pagamento delle ore aggiuntive e ai versamenti necessari per l’Irap e la copertura assicurativa Inail.
«L’approvazione dello stanziamento è un atto che sottolinea la sensibilità del governo per questo personale», ha aggiunto Scarpinato, evidenziando il lavoro in corso per risolvere un altro capitolo di precarietà nel panorama lavorativo siciliano. La Regione, infatti, è attivamente impegnata nella transizione dei lavoratori verso una condizione di maggiore stabilità all’interno della società partecipata della Regione, Sas.
Questa iniziativa rappresenta un passo significativo verso una maggiore tutela e valorizzazione di chi opera nel settore dei beni culturali, un ambito cruciale per la promozione e la preservazione dell’identità siciliana. Con la speranza di porre fine al precariato, il governo regionale ha dedicato attenzione a una problematica che coinvolge non solo i lavoratori, ma anche l’intera comunità e la ricchezza culturale dell’isola.