Dazi in gioco | Perché la “guerra commerciale” potrebbe distruggere l’Italia?

Dazi, il vertice di Chigi: “Una ‘guerra commerciale’ non avvantaggerebbe nessuno”

ROMA – Oggi si è svolto un importante incontro a Palazzo Chigi, presieduto dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, incentrato sulle nuove sfide economiche poste dai dazi imposti dagli Stati Uniti. La riunione ha visto la partecipazione dei principali leaders politici, tra cui i Vicepresidenti del Consiglio Antonio Tajani e Matteo Salvini, e altri membri del governo.

Durante il vertice, i Ministri hanno presentato al Presidente Meloni diverse strategie per sostenere le filiere produttive italiane e migliorare la competitività delle imprese locali. Questi argomenti saranno ulteriormente discussi in un incontro con le categorie produttive fissato per domani, martedì 8 aprile.

“Una ‘guerra commerciale’ non avvantaggerebbe nessuno”, hanno convenuto i partecipanti, sottolineando che né l’Unione Europea né gli Stati Uniti ne trarrebbero beneficio. Questo punto è stato enfatizzato dal Vicepremier Matteo Salvini, il quale ha dichiarato: “Chi pensa di rispondere ai dazi con dei controdazi fa male all’Italia.” Queste parole servono a mettere in guardia contro misure che potrebbero accentuare le tensioni commerciali tra le nazioni.

Il governo ha espresso la necessità di affrontare questa situazione con “determinazione e pragmatismo”, avvertendo che l’allarmismo eccessivo potrebbe generare problematiche più gravi rispetto agli effetti diretti dei dazi.

Inoltre, si è discusso della necessità di fornire strumenti che possano sostenere le imprese, in particolare attraverso la revisione delle norme legate al Green Deal e la semplificazione del quadro normativo, che attualmente appare complesso e poco accessibile.

La questione dei dazi rimane, dunque, un tema cruciale per il futuro economico italiano, che richiede un approccio cooperativo e proattivo per evitare conflitti commerciali che potrebbero danneggiare l’industria e i lavoratori.