
Il gratta e vinci archeologico: l’Amarone della Valpolicella conquista il mondo del vino
VENEZIA – Il Vinitaly ha ospitato un evento che potrebbe segnare una svolta nel mondo vinicolo italiano: è stata presentata un’associazione nazionale destinata a riunire aziende agricole e cantine produttrici che hanno avviato legami con importanti siti archeologici. L’iniziativa, che ha preso piede nell’ambito delle attività per valorizzare la Villa romana dei Mosaici di Negrar, ha trovato nel popolare Amarone della Valpolicella un simbolo perfetto di questa connessione tra vino e storia.
Il pavimento a mosaico romano scoperto sotto i vigneti di Negrar è solo uno dei tesori archeologici che compongono un paesaggio ricco di storia. Due delle aziende coinvolte, la Franchini Vini e l’azienda agricola Benedetti “LaVilla”, sono rinomate per la produzione di Amarone, un vino che è riuscito a conquistare il mercato internazionale grazie alla sua qualità e alla sua affascinante narrazione storica.
Una delle innovazioni più originali presentate in occasione di questo progetto è l’idea del “gratta e vinci archeologico”: sulle bottiglie di Amarone è stata attaccata una finta moneta romana, che i consumatori possono grattare per rivelare dettagli del mosaico. Questa iniziativa ha portato a un incremento immediato delle vendite, contribuendo al finanziamento delle ricerche archeologiche e alla gestione del sito stesso. “È quasi uno scavo simulato”, affermano gli ideatori, con l’obiettivo di unire la passione per il vino alla voglia di esplorare la propria storia.
All’evento erano presenti figure illustri, tra cui il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e i soprintendenti delle Belle Arti e Archeologia. “Le Soprintendenze hanno un ruolo fondamentale nel preservare e valorizzare il nostro territorio e le sue eccellenze”,** ha dichiarato Zaia, sottolineando la sinergia tra imprenditori e istituzioni.
Non solo Amarone. Il Vinitaly ha visto anche la presentazione di un’etichetta speciale per il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, destinata a brillerà durante l’82esima Mostra del Cinema di Venezia. Con una suggestiva illustrazione della gondola e dello skyline di Venezia, il Prosecco si prepara non solo a festeggiare, ma a affermarsi come l’unica bollicina che accompagnerà le star del cinema durante l’evento.
“Questo è un messaggio di valorizzazione del territorio”, ha ribadito Zaia, evidenziando l’importanza delle iniziative locali per raccontare e diffondere la cultura enologica veneta nel mondo, abbandonando il monopolio che per anni ha visto i vini francesi dominare i red carpet.
Infine, è stata annunciata la realizzazione di un film su Eugenio Monti, con l’attore Giorgio Pasotti come ambasciatore del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, e una proposta culinaria dello chef Tino Vettorello: l’“Ostrica in bolla”, un piatto destinato a stuzzicare i palati durante il Festival di Venezia.
L’unione di vino, cultura e archeologia sta quindi ridisegnando il futuro non solo della Valpolicella, ma di tutto il Veneto, dimostrando come il patrimonio storico possa essere un potente alleato per lo sviluppo economico e turistico.