
Dazi Reciproci, Borse in Caduta: Trump Svela le sue Armi Commerciali
ROMA – In un contesto già teso, il mondo del commercio è stato scosso da una nuova ondata di dazi reciproci imposti dagli Stati Uniti. Alle 6 del mattino italiane, con l’inizio della nuova giornata sulla costa est americana, è scattata ufficialmente la misura voluta dal presidente Donald Trump, che colpisce un gran numero di Paesi con un occhio di riguardo verso la Cina. Tra le misure più incisive, dazi del 104% sulle merci cinesi esportate verso gli Stati Uniti, un chiaro segnale di un’intensificazione di quella che viene definita una vera e propria guerra commerciale.
Nella sua recente dichiarazione durante un comizio al National Republican Congressional Committee, Trump ha mostrato il suo atteggiamento provocatorio, affermando: “Questi Paesi ci stanno chiamando, baciandomi il culo. Muoiono dalla voglia di fare un accordo.” Queste parole evidenziano non solo la sua posizione dominante nei negoziati, ma anche una certa ironia rivolta alle nazioni che cercano di evitare il conflitto commerciale aperto.
Le reazioni sui mercati finanziari non si sono fatte attendere. Le Borse asiatiche hanno subito un duro colpo, con il Nikkei 225 di Tokyo che ha chiuso con un calo del 4,3% e il Taiex di Taiwan che ha visto una drammatica flessione del 6,2%. Questo crollo si inserisce in un panorama di incertezze economiche già esistenti, con i mercati che sembrano danzare sulle instabilità provocate dalla politica protezionista di Washington.
In Europa, la risposta alla nuova aggressione commerciale statunitense è in fase di preparazione. Oggi, il Consiglio dell’Unione Europea è atteso al varco per approvare un pacchetto di dazi di ritorsione contro gli Stati Uniti, in seguito a precedenti misure sui dazi su acciaio e alluminio introdotte lo scorso marzo. Le contromisure europee sono stimate attorno ai 12 miliardi di euro, ma il cammino burocratico di Bruxelles è noto per la sua lentezza.
Con la contrattazione commerciale che si infiamma, l’attenzione si sposta anche sugli sviluppi politici. Il premier italiano Giorgia Meloni è programmato per visitare Washington il 17 aprile, un incontro che si preannuncia cruciale in questo contesto di tensione. Sarà interessante vedere come la diplomazia potrà influenzare un terreno già così incandescente.
In sintesi, mentre il mondo del commercio si regolamenta attorno a misure sempre più drastiche, le conseguenze di questo scontro tra potenze svilupperanno un impatto profondo sull’economia globale, con ripercussioni evidenti sia sul breve che sul lungo termine.