Trump agita i mercati con nuovi dazi sui farmaci | La grande industria farmaceutica è in crisi!

Trump mette nel mirino i farmaci: il panico dei mercati

Roma – Il settore farmaceutico europeo si trova a fronteggiare una crisi inaspettata dopo che il presidente americano Donald Trump ha annunciato la possibilità di introdurre dazi sui medicinali e i loro derivati. Questo cambiamento nel panorama commerciale, che si aggiunge alla già complessa guerra commerciale in atto, ha creato scompiglio nei mercati finanziari, generando un “mercoledì nero” per le aziende del settore.

I prodotti farmaceutici rappresentano una fetta significativa dell’export europeo verso gli Stati Uniti, che attualmente detiene la posizione di principale acquirente, consumando circa un terzo dei medicinali esportati dall’Unione Europea. Secondo i dati forniti da Farmindustria, in Italia la situazione è ancora più critica: oltre il 90% della produzione farmaceutica nazionale è destinata all’estero, con circa il 20% diretto proprio verso il mercato statunitense.

La proposta di Trump, che motiva i dazi con l’intento di “riportare la produzione in patria”, ha scatenato il panico tra gli investitori. Le reazioni sui mercati finanziari sono state immediatamente avverse: diversi colossi della farmaceutica hanno visto crollare le proprie quotazioni. Roche ha registrato una perdita del 5,7%, seguita da Novartis con un calo del 6,1%. Anche le azioni di AstraZeneca e GlaxoSmithKline sono diminuite, rispettivamente del 5,3% e del 4,7%.

Le aziende europee non sono state le uniche a subire l’impatto: anche il gigante danese Novo Nordisk ha visto un ribasso del 4,2%, nonostante il recente successo con il suo prodotto Ozempic. La Sanofi francese ha segnato un -5,3%, mentre la Bayer tedesca ha chiuso con una perdita del 2,3%. Questo scenario evidenzia il profondo timore che ha preso piede tra gli investitori riguardo alla stabilità del settore farmaceutico nell’era Trump.

Il futuro del mercato farmaceutico rimane incerto e la preoccupazione si fa sempre più palpabile, poiché molte aziende si chiedono come affrontare le potenziali nuove barriere commerciali. La guerra commerciale potrebbe non solo influenzare i profitti delle aziende ma portare anche a un aumento dei costi dei farmaci per i consumatori americani e per l’industria farmaceutica europea, già alle prese con sfide e regolamentazioni complesse.

Mentre gli occhi sono puntati sul presidente Trump e sulle sue prossime mosse, il clima di incertezza continua a farsi sentire in Borsa, costringendo le big pharma e i mercati ad adattarsi a una nuova realtà commerciale.