Maxi operazione contro le truffe agli anziani | Scopri il sistema di raggiro che ha messo a segno colpi da record!

Maxi operazione della polizia contro una rete di truffatori degli anziani: bottini fino a 50mila euro

GENOVA – Un’importante operazione della Polizia di Stato ha portato alla luce una vasta rete di truffe destinate agli anziani, con un modus operandi tanto astuto quanto crudele. L’inchiesta è scaturita da una denuncia di un’anziana genovese, che il 23 giugno 2023 si era vista sottrarre ben 12.000 euro. Da quel momento, gli agenti hanno scoperto un sistema criminale ben organizzato, con sede a Napoli ma attivo in tutto il paese.

Nel corso di una conferenza stampa, il Questore di Genova, Silvia Burdese, e il dirigente della Squadra Mobile, Carlo Bartelli, hanno illustrato i risultati dell’operazione. Le truffe sono state perpetrate attraverso il famigerato "finto incidente", nel quale un presunto parente dell’anziano veniva coinvolto in un incidente stradale grave. Gli autori del raggiro richiedevano denaro o beni preziosi per evitare l’arresto o la denuncia del "parente" in difficoltà. Questo sistema ha portato alla registrazione di ben 103 truffe in 36 città, di cui 11 in Liguria e 8 a Genova.

I numeri dell’operazione parlano chiaro: sono state emesse 77 misure cautelari, di cui 22 sono state custodie in carcere e 55 obblighi di dimora a Napoli. In aggiunta, sono stati effettuati 75 arresti in flagranza di reato e recuperata una refurtiva del valore di oltre 1,7 milioni di euro, tra contanti e gioielli.

Le vittime di queste truffe erano tutte persone di età superiore agli ottant’anni, con un caso che ha visto una centenaria genovese perdere 16.000 euro. I bottini, in alcuni casi, hanno superato i 50.000 euro. Gli arrestati, per lo più originari della Campania, avevano ruoli ben definiti all’interno dell’associazione.

Il vertice era costituito da una ristretta cerchia di telefonisti esperti, che operavano in call center a Napoli e Aversa, realizzando dalle seicento alle mille telefonate al giorno. Presentandosi come appartenenti alle Forze dell’ordine o avvocati, cercavano di convincere le vittime a trasferire denaro o beni, sfruttando la pressione emotiva e la confusione dei momenti critici.

In particolare, i telefonisti si adoperavano per ottenere anche i numeri di cellulare degli anziani truffati, continuando a contattarli per garantire una comunicazione costante e isolandoli da eventuali familiari o polizia. In alcuni casi, per mantenere l’inganno, i complici trovavano stratagemmi per allontanare altre persone presenti in casa.

Un importante appello alla prevenzione è stato lanciato dal Questore Burdese, che ha sottolineato l’urgenza di attivare misure per proteggere questa fascia vulnerabile della popolazione. “I nostri anziani sono aggrediti sia nelle loro case sia nei loro affetti, e questo ha conseguenze devastanti per la loro salute,” ha affermato Burdese, enfatizzando come spesso per vergogna le vittime non riescano a denunciare quanto accaduto.

La questione non è solo criminosa, ma riguarda la salute e il benessere di una parte della nostra società, sempre più fragile e vulnerabile. In conclusione, la Burdese ha esortato a fare fronte comune per sensibilizzare gli anziani e garantire una maggiore protezione, ricordando che “la Liguria, con la sua età media più alta d’Italia, rappresenta un target privilegiato per questo tipo di crimine.”