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Salvate il soldato iPhone: la risposta audace di Apple ai dazi elevati

ROMA – In un colpo di scena logistico senza precedenti, Apple ha noleggiato sei aerei cargo per spedire un milione e mezzo di iPhone dall’India agli Stati Uniti, cercando di eludere i rigidissimi dazi imposti nel contesto della guerra commerciale tra Washington e Pechino. Questa manovra, ufficialmente confermata dalla Reuters, evidenzia l’urgenza di Cupertino nel non compromettere le sue vendite nel mercato statunitense, sempre più vulnerabile alle tensioni internazionali.

L’iniziativa è parte di una strategia più ampia di diversificazione produttiva. Gli attuali dazi sulle importazioni dalla Cina ammontano al 125%, mentre quelli per gli smartphone provenienti dall’India sono significativamente inferiori, fissati al 26%, e temporaneamente sospesi dal governo americano per un periodo di 90 giorni. Questa differenza di trattamento ha spinto Apple a intensificare gli sforzi di produzione in India, un approccio che può sembrare un tentativo disperato, ma che in realtà riflette un cambio strategico audace.

Secondo fonti interne, Apple ha fatto pressing sulle autorità aeroportuali indiane per accelerare il processo di sdoganamento delle merci. Grazie a queste pressioni, i tempi di sdoganamento all’aeroporto di Chennai sono stati ridotti drasticamente da 30 a sole sei ore. Una corsia preferenziale, indicata come "corridoio verde", è stata così istituita, modellata sulle pratiche già attuate in Cina.

A partire dallo scorso marzo, i sei voli cargo, destinati agli hub statunitensi di Chicago, Los Angeles, New York e San Francisco, hanno trasportato 100 tonnellate di smartphone ciascuno. Questa opera logistica è stata ulteriormente sostenuta dall’intervento diretto del governo indiano, che vede in Apple un simbolo fondamentale per il rilancio del settore manifatturiero nazionale.

Nel frattempo, Foxconn, il principale fornitore di Apple, ha aumentato la produzione negli stabilimenti indiani, incrementando i turni di lavoro e persino operando nei fine settimana. Lo stabilimento di Chennai, che ha già prodotto 20 milioni di iPhone lo scorso anno, ha ricevuto da Apple l’ordine di aumentare la produzione del 20%. Questa ripresa produttiva ha portato a un’immediata crescita del valore delle esportazioni dall’India: si è passati da 110-331 milioni di dollari nei mesi precedenti a 770 milioni a gennaio e 643 a febbraio, secondo i dati doganali.

In conclusione, l’operazione “Salvate il soldato iPhone” non è solo un tentativo di aggirare dazi e restrizioni, ma rappresenta anche una strategia ben calcolata di Apple per stabilire una base produttiva più sicura e sostenibile in un contesto di crescente incertezza economica globale. La risposta della multinazionale di Cupertino potrebbe segnare un punto di svolta significativo nella sua operatività, con ripercussioni potenzialmente enormi per l’industria tecnologica e per il mercato globale degli smartphone.