Israele colpisce duramente a Gaza e Cisgiordania | L’Europa si schiera per la Palestina mentre il piano di Trump stravolge ogni speranza!

Israele intensifica le operazioni militari: raid e demolizioni a Gaza e Cisgiordania

ROMA – Nelle ultime ore, la situazione in Medio Oriente si è ulteriormente aggravata, con le forze israeliane che hanno intensificato le operazioni militari sia nella Striscia di Gaza che in Cisgiordania. I raid aerei, condotti anche mediante l’uso di droni, hanno provocato un bilancio drammatico di 35 morti e 55 feriti a Shujayea, una delle zone più colpite. Le esplosioni hanno distrutto diversi edifici residenziali, lasciando oltre ottanta persone intrappolate sotto le macerie, secondo quanto riportato dall’emittente Al Jazeera.

A Khan Yunis, nel sud della Striscia, due uomini sono stati uccisi da attacchi aerei, mentre un altro ha perso la vita ad al-Azahra. Le operazioni di demolizione, eseguite con bulldozer e ruspe a Rafah, continuano senza sosta, accompagnate da incessanti bombardamenti. Le forze israeliane hanno inoltre abbattuto una casa a Toulkarem, in Cisgiordania, nell’ambito di un’operazione antiterrorismo che ha causato il grave sfollamento di decine di migliaia di palestinesi.

La demolizione della casa di un detenuto palestinese, Mohammed Shahrour, segna la terza operazione del genere in soli due giorni. Organismi internazionali per i diritti umani hanno denunciato queste pratiche come illegali secondo il diritto internazionale, sottolineando che gli attacchi indiscriminati contro obiettivi civili rappresentano una grave violazione dei diritti umani.

Nel contesto di questa escalation, il presidente francese Emmanuel Macron ha rilasciato dichiarazioni significative durante la sua recente visita al Cairo. Macron ha incoraggiato una ripresa del cessate il fuoco tra Hamas e Israele, auspicando la creazione di una governance "senza Hamas". Un passo ancora più significativo è l’annuncio che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina entro il mese di giugno, portando il numero totale di nazioni che hanno ufficialmente riconosciuto la Palestina a 147 su 193 membri delle Nazioni Unite.

In contrasto, il presidente americano Donald Trump ha utilizzato un incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu per rilanciare idee controversie, come la creazione di una "riviera del Medio Oriente" a Gaza, proponendo il completo sfollamento della popolazione residente. Trump ha espresso il suo sostegno a una potenziale occupazione da parte di Israele, chiedendo chiaramente: “Non capisco perché ci stiate rinunciando.”

La situazione nella regione continua a evolversi rapidamente, lasciando la comunità internazionale in attesa di una risposta concreta per porre fine a un conflitto che sembra non conoscere tregua.