Una donna denuncia il compagno per maltrattamenti e muore dal terzo piano | È davvero un suicidio? I dubbi crescono!

Tragedia a Bologna: Tania, 48 anni, muore dopo un volo dalla finestra. Una storia di maltrattamenti mai sopiti

Bologna – La drammatica morte di Tania Bellinetti, una donna di 48 anni, ha sollevato interrogativi e angoscia nella comunità locale. Tania è caduta dal terzo piano della sua abitazione in via Tolstoj il 8 aprile, in un episodio che la Procura ha aperto come indagine per istigazione al suicidio. La donna, madre di due figli e cassiera presso la Coop, aveva già denunciato in passato il suo compagno per maltrattamenti, ma la spirale di violenza sembra non essersi mai fermata.

La sua prima denuncia risale al 2018, quando il compagno, un tunisino di 36 anni, venne condannato a due anni di carcere. Tuttavia, i problemi sono ricomparsi poco dopo; la donna ha tentato di liberarsi da questa situazione denunciando nuovamente l’ex compagno lo scorso novembre, mentre lui era già ricercato per aver violato le misure cautelari.

Un’amica di Tania ha raccontato di averla incontrata nei giorni precedenti alla sua morte, trovandola in uno stato di profondo disagio. “L’ho trovata per strada che piangeva. ‘Lui non vuole andare via’ mi ha detto”, ha confidato. Queste parole pongono interrogativi inquietanti sulla possibile relazione tra la violenza subita e la sua tragica fine.

Il contesto di violenze e abuso si complica: la Questura aveva formalmente ammonito il compagno per mantenere una distanza da Tania, ma nel dicembre successivo il giudice aveva ordinato la custodia cautelare in carcere, senza però riuscire a rintracciarlo.

Attualmente, gli investigatori stanno esaminando i dettagli che hanno preceduto il volo dalla finestra. Sebbene sembra delinearsi un quadro di suicidio, non sono stati trovati messaggi o biglietti che possano chiarire le motivazioni del gesto estremo.

Un’amica e vicina di casa, l’avvocato Michela Zito, non ha dubbi sulla natura della perdita di Tania. “Non si è lanciata”, ha dichiarato con convinzione. “Era una brava ragazza, non credo assolutamente che abbia scelto di togliersi la vita. Aveva voglia di vivere e speriamo si possa fare piena luce sulla vicenda.” Queste parole risuonano come un appello alla giustizia e alla verità, in una storia che non dovrebbe essere dimenticata.

La comunità bolognese si interroga sul ripetersi di situazioni di violenza domestica e sull’inefficacia delle misure di protezione per le vittime. L’auspicio è che la tragedia di Tania possa stimolare una riflessione profonda su un problema che affligge troppe donne e familiari in silenzio.