
Corruzione e Concussione al Cimitero di Trapani: Sei Arresti e Un Sistema Illecito Svelato dalla Polizia
Trapani, 14 aprile 2025 – La Polizia di Stato di Trapani ha annunciato un’importante operazione che ha portato all’arresto di sei persone coinvolte in un articolato sistema di corruzione e concussione nella gestione dei servizi cimiteriali. Tra gli arrestati figura l’ex necroforo del Cimitero di Trapani e un suo collaboratore, mentre a tre rispettabili onoranze funebri trapanesi è stato vietato di esercitare la propria attività.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Trapani, hanno rivelato un sistema consolidato di malaffare, dove i cittadini venivano costretti a offrire denaro per ottenere sepolture più rapide e corsie preferenziali nei servizi cimiteriali. L’inchiesta ha avuto inizio nel luglio 2023, quando un dirigente comunale ha segnalato comportamenti sospetti dell’allora necroforo, il quale sembrava creare ostacoli all’azienda incaricata della gestione pubblica dei servizi cimiteriali.
Gli investigatori hanno scoperto che il necroforo ostacolava deliberatamente l’operato della ditta affidataria, favorendo invece ditte compiacenti. In cambio di una percentuale sui guadagni, il necroforo assegnava lavori a queste aziende, creando un vero e proprio mercimonio.
Inoltre, il necroforo aveva il potere di decidere sulla tempistica delle tumulazioni e delle estumulazioni, rilasciando loculi comunali occupati, che venivano poi offerti con tumulazioni “veloci” a pagamento. Questa prassi si accompagnava a pratiche illecite, come la compravendita di loculi e prestazioni non autorizzate per lavori di muratura presso cappelle private, offrendo risparmi anche sul pagamento delle imposte comunali.
Non sono mancati neppure episodi di sciacallaggio, con il necroforo che si appropriava di oggetti di valore dalle salme per arricchirsi ulteriormente. Inaspettatamente, si è scoperto che il necroforo segnalava anche ai fiorai trapanesi la presenza di fiori freschi in cimitero, consentendo il loro furto per rivendita.
Le indagini hanno portato alla luce ben 25 ipotesi delittuose, di cui dieci legate a episodi di corruzione, con la segnalazione alla Procura di altrettanti privati cittadini coinvolti nel “pactum sceleris,” in cerca di sepolture veloci in cambio di somme di denaro. Inoltre, è stato disposto un decreto di perquisizione nei confronti di un medico legale dell’ASP di Trapani, accusato di aver agevolato il necroforo attestando falsamente la decomposizione delle salme.
Questa operazione chiarisce non solo il grave deterioramento della gestione dei servizi pubblici, ma anche come il bene comune possa essere strumentalizzato da pochi per scopi illegittimi. Le conseguenze di questo evento risuonano forte nella comunità di Trapani, sollevando interrogativi sulla necessità di un controllo più rigoroso delle pratiche amministrative legate ai servizi civili.