Malagò rinuncia al quarto mandato | La legge potrebbe compromettere le Olimpiadi di Milano Cortina!

Malagò si inchina alla legge: il quarto mandato svanisce

ROMA – Giovanni Malagò, presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), ha annunciato durante il Consiglio Nazionale di non potersi ricandidare per un quarto mandato, segnando una svolta significativa nella governance sportiva italiana. "I conti sono a posto, i ricavi sono straordinari, abbiamo portato due Olimpiadi (Milano Cortina 2026 e i Giochi Olimpici Giovanili del 2028), eppure siamo arrivati a oggi", ha dichiarato Malagò, che ha sottolineato i successi ottenuti sotto la sua presidenza.

Malagò ha espresso il suo rammarico per l’impossibilità di completare il percorso avviato durante un periodo difficile per lo sport italiano. "Prendo atto che non è giusto avere un mandato in più per completare quel percorso iniziato quando l’Italia era ridotta male e dopo aver ricostruito la nostra credibilità, pezzetto dopo pezzetto," ha proseguito, riflettendo sulla sua esperienza e sugli obiettivi raggiunti.

Il cuore del suo sfogo si concentra su un tecnicismo relativo alla legge numero 115 del 2022, che regola la governance della Fondazione di Milano Cortina. "Il mio rammarico è che non si siano aspettati altri sei mesi come era nelle carte, era tutto pianificato," ha affermato Malagò, lamentando la mancanza di flessibilità da parte della legislazione vigente.

L’ex presidente ha criticato il fatto che la legge, che fissa il numero di membri del CDA a 14, sia stata modificata in precedenza senza alcun riguardo per la sua situazione. "Se cambiano questa legge è la prova provata di un torto che devono riconoscermi," ha sintetizzato. Malagò teme che, senza una modifica legislativa, la Fondazione non possa più operare in modo efficace, poiché ogni atto potrebbe diventare impugnabile e quindi inefficace.

"Sono mesi che sto dicendo in via riservata che andiamo a sbattere e che serve una legge," ha aggiunto, allertando sulla possibile crisi organizzativa in vista dei prossimi Giochi. La provocazione finale di Malagò invita a riflettere: "Voglio vedere con quale faccia cambieranno la legge e, in caso contrario, come facciamo ad andare avanti con i Giochi."

Il futuro del Comitato Olimpico e delle Olimpiadi di Milano Cortina ora dipende dalla capacità di rivedere e modificare le norme che regolano la governance sportiva, in un clima di crescente incertezza e in attesa di decisioni cruciali.