Meloni e il «bavaglio» alla stampa: l’Italia crolla nella classifica mondiale!

Articolo 21: “Meloni insidia la libertà di stampa”

ROMA – L’Italia, attualmente al 46esimo posto nella classifica di Reporters sans frontières (RSF) sulla libertà di stampa, sta vivendo un preoccupante arretramento. Dalla valutazione di ‘abbastanza buona’ del passato, il paese ha subito un drastico cambiamento, ora definito ‘problematico’. Sono le parole di Vincenzo Vita, rappresentante dell’associazione Articolo 21, a mettere in luce questa inquietante tendenza.

Secondo Vita, il deterioramento della situazione mediatica italiana è sotto gli occhi di tutti e si riflette in una serie di criticità legate a fattori politici, economici e legali che i media si trovano a dover affrontare quotidianamente. “Sotto il governo Meloni, osserviamo un netto peggioramento della situazione della stampa nel paese,” ha affermato, evidenziando come le recenti leggi e norme abbiano elevato ulteriormente il livello di allerta.

Uno dei casi più controversi è il misterioso ‘caso Paragon’, che ha attirato l’attenzione della stampa. “Restiamo estremamente preoccupati e chiediamo a gran voce che le autorità rivelino l’identità di chi ha spiato il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato,” ha aggiunto Vita. Questa situazione ha suscitato timori circa la sicurezza dei giornalisti e l’integrità del lavoro informativo in Italia.

In aggiunta, l’approvazione della cosiddetta ‘legge bavaglio’ e il ddl Sicurezza, che minacciano la segretezza delle fonti giornalistiche, sono stati al centro delle critiche. “Il governo Meloni continua ad insidiare la libertà di stampa con una serie di leggi restrittive,” ha denunciato Vita. Le querele temerarie, spesso caratterizzate da richieste esorbitanti di risarcimento, stanno diventando una pratica comune contro i giornalisti indipendenti, creando un clima di intimidazione.

La questione della Rai non è meno allarmante. “Assistiamo con sgomento alla progressiva trasformazione della Rai in una sorta di ‘TeleMeloni’,” ha commentato Vita, sottolineando che l’indipendenza del servizio radiotelevisivo pubblico è fondamentale per la democrazia. “L’attuale governo continua a interferire nelle scelte editoriali della Rai, mettendo a repentaglio l’autonomia e la libertà,” ha concluso, chiedendo un intervento deciso per garantire la libertà di stampa in Italia.

Le preoccupazioni espresse da Articolo 21 e le analoghe critiche delle opposizioni, che saranno elaborate ulteriormente nel rapporto di RSF previsto per maggio, pongono interrogativi cruciali sulla direzione futura della libertà di informazione nel paese. Resta ora da vedere come il governo reagirà a queste segnalazioni e quali misure adotterà per proteggere un pilastro essenziale della democrazia.