
Sanità in crisi, il grido d’allarme di Cartabellotta: “Il diritto alla salute è evanescente”
BOLOGNA – Durante il forum Cracking Cancer, che si è tenuto oggi a Bologna, Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha lanciato un’accorata denuncia riguardo alla situazione attuale del servizio sanitario nazionale in Italia. “I principi su cui si basa la legge di istituzione del servizio sanitario nazionale sono stati completamente traditi”, ha affermato con fermezza Cartabellotta. Secondo lui, il diritto alla salute, un pilastro fondamentale della nostra società, sta diventando sempre più inafferrabile.
Il presidente della fondazione ha evidenziato che oggi i livelli essenziali di assistenza (Lea) sono esigibili solo sulla carta, mentre cresce in modo allarmante la spesa privata per le cure. Cartabellotta ha sottolineato che esistono disuguaglianze significative nell’accesso alle cure e ai farmaci, colpendo i cittadini più vulnerabili. “C’è un aumento della spesa privata”, ha specificato, “e ci sono iniquità nell’accesso alle cure che non possiamo ignorare”.
Riflettendo sull’andamento del finanziamento del sistema sanitario negli ultimi anni, Cartabellotta ha osservato un lungo periodo di definanziamento, che ha interessato tutti i governi dal 2010 al 2019. “Nessuno è innocente”, ha commentato, mettendo in discussione le politiche sanitarie attuate finora. Con la pandemia di COVID-19, ci sono stati aumenti di spesa, ma, ha avvertito, “le risorse sono state utilizzate principalmente per gestire l’emergenza”, senza porsi obiettivi di ristrutturazione e miglioramento del sistema sanitario. Oggi, l’Italia si trova di fronte a una situazione simile a quella pre-COVID.
In un’analisi più approfondita, Cartabellotta ha spiegato che ogni governo può sostenere di aver investito di più in sanità rispetto al precedente, grazie a un aumento annuale del fondo. Tuttavia, “in rapporto al Pil, il trend è in calo”, e il gap di spesa sanitaria rispetto alla media europea, dopo la pandemia, è aumentato, arrivando oggi a circa 40 miliardi di euro. “La verità è che nessun governo ha voluto mai investire davvero sul sistema sanitario nazionale”, ha incalzato, evidenziando la necessità di un cambio di rotta decisivo.
Per risolvere questa crisi, Cartabellotta propone “un piano progressivo per rilanciare il finanziamento del servizio sanitario nazionale”, accompagnato da riforme. “Come nel 1978, serve un nuovo Patto politico e sociale”, ha esortato, chiamando a raccolta politica, cittadini e stakeholder, a prescindere dagli schieramenti. È il momento di ripensare e riformare il nostro sistema sanitario, per garantire a tutti il diritto alla salute, un diritto che non può più rimanere solo sulla carta.