Dieci anni dalla tragedia del Canale di Sicilia | È tempo di agire o resteremo indifferenti?

Mattarella commemora la tragedia dei migranti nel Canale di Sicilia: "La nostra civiltà ci impedisce di voltare le spalle"

ROMA – Due giorni fa, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato il decimo anniversario di una delle più drammatiche tragedie del mare avvenuta nel Mediterraneo. "Dieci anni or sono nel Canale di Sicilia si consumò un’immane tragedia del mare, tra le più terribili che si ricordano," ha dichiarato, sottolineando come il numero di migranti morti e dispersi in quella tragica notte tra il 18 e il 19 aprile 2015 raggiunse cifre spaventose.

Aggiungendo un tocco di umanità al ricordo, il presidente ha messo in evidenza che tra le vittime della strage vi erano anche decine di bambini, molti dei quali avevano cercato solamente di fuggire da situazioni insostenibili di guerra, persecuzione e miseria. “Erano persone che disperatamente cercavano una vita migliore,” ha continuato Mattarella, facendo riferimento a coloro che si erano affidati a organizzazioni criminali, finendo per essere abbandonati in condizioni pericolose.

Nel suo intervento, Mattarella ha fatto riflettere sul valore della nostra società e dei suoi principi: “È la nostra civiltà a impedirci di voltare le spalle, di restare indifferenti, di smarrire quel sentimento di umanità che è radice dei nostri valori.” Un richiamo forte e chiaro alla necessità di mantenere viva la memoria e di non dimenticare le sofferenze di chi cerca rifugio e speranza.

Riconoscendo l’importanza delle operazioni di soccorso, il presidente ha espresso apprezzamento per l’opera delle navi italiane, che sono riuscite a salvare molte vite anche in condizioni estreme. “Nel fare memoria,” ha affermato, “rinnoviamo l’apprezzamento per l’opera di soccorso da parte delle navi italiane che hanno rispettato ciò che impone la legge del mare.”

Infine, Mattarella ha lanciato un monito all’Unione Europea, sostenendo che “i movimenti migratori vanno governati” e sottolineando l’importanza di un impegno concreto da parte delle istituzioni europee. “Il necessario contrasto all’illegalità, la lotta alla criminalità, si nutrono della predisposizione di canali e modalità di immigrazione legali che, con coerenza, esprimano rispetto nei confronti della vita umana,” ha concluso, ponendo l’accento sulla necessità di azioni efficaci e umane nella gestione dei flussi migratori.

Così, la memoria di quella terribile notte continua a richiamare l’attenzione su un tema di cruciale importanza, invitando a riflessioni che trascendono il tempo e lo spazio, rimanendo sempre attuali e necessarie.