
Papa, dal funerale al conclave: le tappe dei prossimi 20 giorni
ROMA – Venti giorni per eleggere un nuovo Papa: questo è il periodo stabilito dalla costituzione apostolica Universi dominici gregis, un documento che guida le procedure di successione papale dal 22 febbraio 1996, data della sua promulgazione da parte di Giovanni Paolo II. Le recenti modifiche apportate da Benedetto XVI nel 2007 e nel 2013, e ulteriormente semplificate da Papa Francesco nel 2014, entreranno in vigore nei prossimi giorni, segnando una fase di grandi cambiamenti per la Chiesa cattolica.
Dopo la morte del Pontefice, avrà inizio un periodo di lutto di nove giorni, noto come novemdiales. Durante questa fase delicata, il camerlengo, attualmente il cardinale statunitense Kevin Farrell, avrà il compito di amministrare le questioni materiali e finanziarie, gestendo gli affari durante la ‘sede vacante’ che segue la morte del Papa.
Il camerlengo sarà responsabile di comunicare il decesso del Papa al decano del collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re, il quale a sua volta convocherà due assemblee dei porporati: una generale, che include tutti i cardinali, e una particolare, composta dal camerlengo e tre cardinali scelti a sorte. La prima assemblea avrà un ruolo cruciale nell’organizzazione dei funerali e nella pianificazione dell’esposizione del corpo del Papa nella basilica di San Pietro.
I funerali si svolgeranno tra il quarto e il sesto giorno dopo la morte, ovvero tra il 25 e il 27 aprile. Solo dopo questa cerimonia verrà stabilito il giorno e l’ora per l’inizio del conclave. Sarà fondamentale seguire le indicazioni di norma, affinché il feretro venga presentato in una bara semplice, priva di simboli e oggetti di culto.
Una questione interessante riguarderà la composizione del collegio cardinalizio. Attualmente, esiste un massimo teorico di 120 cardinali elettori, ma con la presenza di Papa Francesco, i porporati al di sotto degli 80 anni sono ben 135. Questo numero elevato potrebbe causare complicazioni logistiche durante il conclave, soprattutto in considerazione del fatto che solo 129 posti letto sono disponibili per i cardinali nella residenza di Santa Marta.
Una volta concluso il periodo di attesa di 15 giorni, i cardinali saranno chiusi all’interno della Cappella Sistina per votare il nuovo Papa. In questo momento, è importante notare che qualsiasi comunicazione con l’esterno sarà severamente vietata. La votazione avverrà attraverso schede segrete, con scrutinio giornaliero fino a quando un candidato non ottiene i due terzi dei voti.
Il rito del voto culmina con i celebri momenti della fumata: fumata nera per le votazioni senza esito, fumata bianca per l’elezione di un nuovo Papa. Una volta eletto, si seguirà un protocollo preciso: il decano domanderà al nuovo Papa se accetta l’elezione, e dopo la sua conferma, il nome sarà annunciato agli astanti dalla loggia di San Pietro.
Il nuovo Pontefice si affaccerà quindi al pubblico per impartire la benedizione apostolica ‘Urbi et Orbi’, segnando ufficialmente l’inizio del suo ministero. È un momento di enorme significato sia per la Chiesa che per tutti i fedeli, un segnale di continuità e rinnovamento in un periodo di transizione.
Con tali previsioni, il mondo attende ora con trepidazione le prossime settimane, pronte a vedere come si articolerà il passaggio di testimone alla guida della Chiesa cattolica.