
L’Europa ferma il piano di pace Usa-Russia: l’integrità territoriale dell’Ucraina è irrinunciabile
ROMA – La recente proposta di un accordo di pace tra Stati Uniti e Russia ha ricevuto un netto rifiuto da parte dell’Europa, che ribadisce il suo fermo sostegno all’integrità territoriale dell’Ucraina. È quanto ha affermato l’ufficio del presidente francese Emmanuel Macron in una dichiarazione rilasciata all’Agence France-Presse.
Il suggerimento del vicepresidente statunitense J.D. Vance, secondo cui entrambe le parti dovrebbero "rinunciare a una parte del territorio che attualmente possiedono", è stato accolto con fermezza dai leader europei. "Qualsiasi accordo di pace deve rispettare l’integrità territoriale dell’Ucraina," ha sottolineato Macron, evidenziando l’importanza di garantire le aspirazioni europee nella risoluzione del conflitto.
"L’integrità territoriale dell’Ucraina e le aspirazioni europee sono requisiti molto severi per gli europei," ha proseguito il presidente francese, sottolineando che non è possibile discutere di una pace duratura senza prima affrontare e garantire questi principi fondamentali.
Questo sviluppo segna un ulteriore capitolo nella complessa e intricata situazione geopolitica che coinvolge l’Ucraina, la Russia e le potenze occidentali. Gli europei, con la Francia in prima linea, hanno ripetutamente affermato che ogni trattativa deve basarsi su un quadro di rispetto e di sovranità nazionale.
Il messaggio di Macron si rivela, pertanto, chiaro: l’Europa non è disposta a compromettere la sicurezza e l’integrità territoriale dell’Ucraina, e pretende che qualsiasi piano di pace rispetti tale principio. Con le tensioni già alte, la risposta europea rappresenta una presa di posizione significativa, destinata a influenzare le future trattative di pace.
Con questo chiaro avviso, si profila una sfida per le diplomazie di Washington e Mosca, che dovranno ora rivedere le loro strategie per ottenere un accordo che possa essere accettabile non solo per le parti coinvolte, ma anche per l’Unione Europea, il cui ruolo nella crisi si fa sempre più determinante.