
Castel del Rio celebra il 25 Aprile con memoria e impegno: "Non c’è bisogno di sobrietà, lo siamo sempre stati"
CASTEL DEL RIO (Bologna) – Il 25 aprile è sempre un giorno speciale per Castel del Rio, un piccolo ma significativo comune dell’Appennino bolognese. Questa data, simbolo della Liberazione, ci ricorda non solo la fine della guerra ma il sacrificio di chi ha lottato per la libertà. Quest’anno, la celebrazione è stata segnata dalla commozione per la scomparsa di Virginia Manaresi, la partigiana centenaria conosciuta come "Gina", una figura iconica della Resistenza, che poco prima del suo decesso ha condiviso con la comunità la sua straordinaria storia di coraggio e speranza.
La cerimonia si è svolta nel giardino dell’Anpi, circondata da fiori e da un’atmosfera carica di memoria. La commemorazione, pur mantenendo toni sobrii, ha visto la presenza di cittadini e rappresentanti locali riuniti per ricordare un periodo difficile ma cruciale della storia italiana. “Non c’è casa, non c’è madre o padre, nonno o nonna, che non sia stato coinvolto da una parte e dall’altra”, ha detto Anna Pariani, già esponente politica e ora attivista dell’Anpi, evidenziando l’importanza di non dimenticare il passato.
Un racconto di Resistenza che continua
Castel del Rio è molto più di un semplice luogo geografico; è un simbolo di resistenza continua. Qui si formò una delle brigate partigiane più attive della zona, opera dei giovani che in quel periodo erano disposti a sacrificare tutto per la libertà. Durante la celebrazione, non è mancata la musica con la banda che ha suonato l’intramontabile "Bella ciao", un inno di libertà che risuona forte ancora oggi. L’importanza di preservare e trasmettere questa memoria è cruciale, ha affermato Pariani, senza dimenticare le atrocità subite dai deportati e il dolore di un’intera comunità.
Riflessioni sul presente e sul futuro
Il sindaco Alberto Baldazzi ha preso la parola, sottolineando l’onore di poter celebrare il 25 Aprile in un luogo così intriso di storia. “Questa giornata è sempre stata sobria”, ha puntualizzato, aprendo a riflessioni più ampie sulla libertà e sui diritti oggi. Ha lanciato un appello forte e chiaro contro i “nuovi fascismi”, che non indossano più la camicia nera, ma agiscono subdolamente attraverso l’informazione e la manipolazione. “La memoria è bussola per costruire il futuro”, ha affermato, richiamando l’importanza di continuare a raccontare l’epopea della Liberazione, essenziale per affrontare le sfide attuali.
Un invito al voto: "Come fecero i partigiani"
A chiusura dell’evento, Pariani ha esortato i presenti a non astenersi dal voto, collegando il valore della partecipazione democratica al sacrificio dei partigiani. “Votare e scegliere come fecero i partigiani” è stato il suo messaggio fondamentale, accompagnato dalla richiesta di non sottovalutare mai il potere del proprio voto. La democrazia richiede attivismo, e il silenzio rischia di tornare a silenziare le libertà conquistate.
In un clima commemorativo, le bandiere tricolori sono state ammainate sotto un cielo che, al termine della cerimonia, ha finalmente concesso spazio al sole. Tra strette di mano e il profumo di lasagne preparate dall’Anpi, Castel del Rio ha dimostrato che, nonostante il passare del tempo, la memoria e il rispetto per chi ha lottato per la libertà rimangono vivi e vibranti.