
Trump Alleggerisce i Dazi sulle Auto: Una Tregua Parziale
ROMA – Il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che offre una parziale tregua all’industria automobilistica statunitense, modificando il regime tariffario su acciaio, alluminio e componenti importati. Questa misura arriva dopo un periodo di forte pressione per grandi produttori come Ford, General Motors e Stellantis, che hanno subito notevoli difficoltà economiche a causa dei dazi attuali.
In un’intervista con ABC News, Trump ha nuovamente criticato la Cina, affermando che i dazi attualmente impostati al 145% “se li meritano”. Ha poi aggiunto: “Quasi tutti i Paesi del mondo ci derubavano, ora non lo fanno più”, facendo riferimento alle sue politiche commerciali.
La nuova misura, annunciata poco prima della visita di Trump in Michigan per celebrare i 100 giorni del suo mandato, prevede esenzioni temporanee e parziali che ridurranno l’impatto dei dazi sulle auto importate, attualmente fissati al 25%. Le case automobilistiche potranno beneficiare di sconti proporzionali al valore dei pezzi importati: un 15% di esenzione nel primo anno e un 10% nel secondo, che svaniranno nel terzo anno.
“Non vogliamo penalizzarli se non riescono a ottenere i pezzi di ricambio”, ha dichiarato Trump, parlando di una “piccola transizione” necessaria per consentire ai produttori di adattarsi. Secondo il segretario al Commercio, Howard Lutnick, l’iniziativa è il risultato di un “contatto costante” con i principali attori del settore.
La reazione delle aziende è stata di cauto sollievo. General Motors ha elogiato il dialogo con la Casa Bianca, anche se ha dovuto ritirare le previsioni di crescita sugli utili per il 2025 a causa di incertezze regolatorie. Stellantis ha accolto con favore le misure, mentre Ford ha auspicato “ulteriori concessioni” in futuri colloqui.
Nonostante questi passi avanti, gli analisti rimangono scettici. I dazi del 25% sulle auto importate rimangono in vigore, insieme a quelli su ricambi e metalli, che continueranno ad avere un peso attraverso la filiera. Secondo Barclays, il costo aggiuntivo medio per un’auto nuova potrebbe superare i 1.800 dollari, con il rischio di una contrazione delle vendite e l’aumento dei prezzi per i veicoli usati.
Inoltre, i tempi ristretti rappresentano un ostacolo significativo. “Tre anni non sono sufficienti per riconvertire le catene di approvvigionamento globali”, osservano esperti di KPMG. Molte auto assemblate negli Stati Uniti dipendono da componenti provenienti da Asia ed Europa, esclusi dalle esenzioni proposte, e solo Canada e Messico beneficeranno del trattato rivisto.
Il testo dell’ordine esecutivo non è stato ancora reso pubblico, ma le attese sono elevate sul suo impatto sull’intera industria automobilistica e sull’economia statunitense.