Sparatoria in un barbiere: tre giovani uccisi | La polizia teme ritorsioni e escalation di violenza

Una faida tra bande, l’agguato dal barbiere, tre morti: fermato un sedicenne per la strage di Uppsala

Roma – Una violenza inquietante ha colpito Uppsala, in Svezia, dove un agguato mortale si è svolto nel pomeriggio di ieri in un barbiere di Piazza Vaksala. Tre giovani, tutti di sesso maschile e compresi tra i 15 e i 20 anni, sono stati uccisi in un attacco armato che ha gettato la comunità nel panico. Due delle vittime sono state trovate con i teli da barbiere ancora indosso, evidenziando il contesto tragico di questo episodio.

Le forze dell’ordine hanno arrestato un sedicenne, considerato il sospettato principale. Il ragazzo, fermato intorno alle 19:20, è stato anche interrogato in precedenza nel corso delle indagini, ma il suo avvocato, Anders Sannervik, ha rifiutato di rilasciare commenti sull’accaduto.

Secondo le fonti di Aftonbladet, una delle vittime era già nota alla polizia, sospettata in precedenti casi di faide tra bande, ma mai incriminata. Questo dettaglio solleva interrogativi sul possibile movente dell’agenzia, mentre gli investigatori formano una strategia per affrontare l’evidente escalation della violenza.

Le parole della polizia svedese risuonano come un campanello d’allarme: "Un fatto come questo può innescare reazioni a catena." Con simili segnalazioni, le autorità esprimono forte preoccupazione per una potenziale ondata di rappresaglie che potrebbe innescarsi nei prossimi giorni.

Questo tragico evento non solo segna un importante passaggio nella storia della violenza giovanile in Svezia, ma solleva interrogativi più ampi sulla sicurezza e sulla necessità di misure preventive contro l’epidemia di violenza legata alle bande. Mentre la situazione si evolve, la comunità di Uppsala è in cerca di rassicurazioni e sollievo.