Carney alla Casa Bianca | Un ancien banquier contro il “dominator” Trump?

La prima visita di Mark Carney alla Casa Bianca: tensioni tra Canada e Stati Uniti

ROMA – Il vertice tra Mark Carney e Donald Trump, in programma martedì alla Casa Bianca, rappresenta un momento cruciale nelle relazioni tra Canada e Stati Uniti. Quella che un tempo era considerata una partnership simbiotica è oggi segnata da forti attriti e tensioni diplomatiche.

Carney, neo primo ministro canadese e dotato di una carriera di tutto rispetto nel settore finanziario, si trova di fronte a un compito delicato. Dallo scoppio della crisi del 2008 come governatore della Bank of Canada fino alla gestione della Brexit come governatore della Bank of England, Carney ha accumulato esperienze che lo rendono esperto nel fronteggiare le crisi. Ora, però, dovrà navigare le insidie del “cavallo di ritorno” Trump.

Trump ha frequentemente messo in dubbio la sovranità canadese, apostrofando il Paese come “dipendente da noi per tutto” e insinuando l’idea di una sua annessione: “Sarebbe un Paese meraviglioso, senza quella linea artificiale del confine tracciata con un righello”. Queste dichiarazioni hanno creato un clima di ansia e preoccupazione in Canada, rendendo l’incontro ancora più critico per Carney.

L’obbiettivo principale per il primo ministro sarà “ribadire la dignità del Canada senza però alzare troppo la voce”, per evitare di sembrarvi subordinate agli Stati Uniti. Mentre Carney cerca di rimettere in piedi le relazioni commerciali attraverso l’USMCA, Trump potrebbe avere piani diversi, mirando forse a indebolirlo ulteriormente.

Un ulteriore elemento di tensione proviene dai precedenti: la gestione delle relazioni tra Trump e il predecessore di Carney, Justin Trudeau. Dopo un incontro a Mar-a-Lago, Trump aveva sarcasticamente definito Trudeau il “Governatore del 51° Stato”. Sebbene Trump si sia espresso in termini relativamente più neutri su Carney, affermando che “sembra una persona gentile”, i rapporti restano tesi.

Nel contesto attuale, con dazi applicati a geometria variabile e tariffe di ritorsione da parte canadese, Carney dovrà trovare il modo di salvaguardare gli interessi nazionali. “L’America vuole la nostra terra, le nostre risorse, la nostra acqua, il nostro Paese,” ha affermato Carney, esprimendo la consapevolezza della vulnerabilità canadese in questa complessa partita diplomatica. La speranza è che, con abilità e diplomazia, Carney riesca a evitare un conflitto simile a quello che ha caratterizzato le relazioni canadesi sotto Trudeau.

Il mondo guarda con attenzione a quest’incontro, il cui esito potrebbe ridefinire non solo le sorti del Canada, ma anche l’equilibrio delle relazioni commerciali e politiche sul continente nordamericano.