Bassetti “è stato ucciso” | Ma è solo una finta choc creata dall’AI!

Bassetti Smentisce Fake News sulla Sua Morte: "Rete in Far West"

BOLOGNA – Una notizia choc ha iniziato a circolare con insistenza nella tarda serata di ieri: la presunta morte dell’infettivologo Matteo Bassetti. Il video, realizzato con l’ausilio di un’Intelligenza Artificiale, ha imitato perfettamente il formato del Tg1 e raccontava di un omicidio avvenuto a colpi d’arma da fuoco. La verità, però, è ben diversa: si tratta di una fake news.

Nel video, la conduttrice Valentina Bisti affermava: “Il giorno prima della sua morte, Bassetti aveva rivelato al nostro corrispondente informazioni scioccanti sul sistema sanitario, che forse gli sono costate la vita”. Questo tipo di narrazione, accompagnata da immagini drammatiche, ha creato una notevole confusione tra il pubblico, costringendo lo scienziato a intervenire.

Questa mattina, Bassetti ha espresso la sua indignazione attraverso i social media, denunciando l’uso distorto dell’AI e parlando di "impunità della rete" e di un vero e proprio “far west” online. Le sue parole riflettono il malcontento di molti professionisti contro le crescenti fake news alimentate dalla tecnologia.

“L’impunità della rete fa perdere la voglia di denunciare”, ha dichiarato Bassetti, aggiungendo che è diventato “inutile muoversi con i legali”, viste le scarse possibilità di ottenere giustizia. Infatti, l’infettivologo ha già sperimentato innumerevoli volte la frustrazione di affrontare cause legali, molte delle quali si sono concluse senza risultati.

Bassetti ha anche elogiato le potenzialità dell’intelligenza artificiale, definendola una conquista straordinaria, ma ha avvertito che l’uso improprio di questa tecnologia può danneggiare gravemente la sua immagine. “Bisogna colpire chi la usa per scopi fraudolenti o criminali”, ha dichiarato.

"La rete non è il ‘far west’", ha sostenuto. Secondo lui, è fondamentale che esistano regole chiare da seguire anche nel contesto online. “Ci sono due mondi che viaggiano in parallelo”, ha spiegato, riferendosi alla differenza tra la vita reale e quella digitale.

Bassetti ha infine fatto notare che i mezzi tecnologici a disposizione delle istituzioni, come la Polizia postale, non sono sufficienti per garantire giustizia in questi casi. “Questa vicenda dimostra come in questo Paese ci siano due velocità”, ha concluso, mettendo in luce una problematica attuale e sempre più urgente nel nostro tempo.

La notizia falsa ha destato scalpore, ma ha anche sollevato interrogativi importanti sull’uso dell’AI e sulla responsabilità di tutti nel garantire un’informazione corretta e veritiera.