
Dall’Esecutivo Conte a Meloni: Evoluzione dei Rapporti tra Governo e Parlamento
ROMA – Un’analisi rivela come i rapporti tra Governo e Parlamento siano cambiati in modo significativo negli ultimi anni. La ricerca condotta da Bistoncini Partners, dal titolo “Vecchi e nuovi trend dell’attivitĂ legislativa”, offre una panoramica dei diversi esecutivi, considerando gli ultimi tre governi: Conte II, Draghi e Meloni.
L’Esecutivo al Centro del Gioco Politico
L’esecutivo continua a rappresentare il fulcro del sistema parlamentare italiano. Tuttavia, Camera e Senato stanno cercando di riaffermare le proprie prerogative. Pur avendo strumenti diversi, entrambi si confrontano con una separazione dei poteri meno rigida di quanto previsto dalla Costituzione. L’analisi mette in evidenza un attivismo parlamentare, principalmente su tematiche meno cruciali, dove le leggi approvate dalle due Camere superano il 30% del totale. Questo dato è impressionante, considerando che circa il 70% delle iniziative legislative proviene dal Governo.
Decreti-Legge e “Decreti Minotauro”
Un aspetto interessante riguarda la riduzione dei decreti-legge non convertiti. Questi decreti, che una volta rappresentavano una fonte di tensione tra Governo e Parlamento, ora si traducono in ulteriori decreti già in fase di esame. Il governo Meloni, seguendo le indicazioni del Quirinale, ha ridotto drasticamente il numero di cosiddetti “decreti minotauro”, ma ciò ha portato a un “ingorgo” normativo.
L’uso della decretazione d’urgenza permane con una certa intensitĂ , sebbene rispetto ai picchi del governo Draghi, si rilevi un uso piĂą contenuto. Questo, da un lato, limita lo spazio per le leggi di iniziativa parlamentare, ma dall’altro consente un intervento piĂą mirato e tempestivo in fase emendativa.
Un Fenomeno di Monocameralismo di Fatto
Il fenomeno del “monocameralismo di fatto” si fa sempre più evidente. Le modifiche legislative subiscono raramente letture oltre il primo passaggio, in parte a causa del fatto che gli apparati legislativi governativi funzioni come una sorta di “regia” in Parlamento. Questa centralizzazione si traduce in un’analisi approfondita dei temi e nella chiusura dei dossier principali in un’unica lettura.
AttivitĂ di Controllo e Sindacato Ispettivo
La ricerca mette anche in luce un significativo aumento degli atti di indirizzo parlamentari rispetto a strumenti di controllo tradizionali come le interrogazioni. L’adozione massiccia degli ordini del giorno ha soppiantato le interrogazioni, ora considerati meno efficaci nel generare dibattito parlamentare e attenzione sui social media. Inoltre, le opposizioni sembrano avere crescente difficoltà a vedere accolti i loro ordini del giorno, con un tasso di successo sceso sotto il 30%.
Attivismo nella Manovra Finanziaria
Il focus sulla Legge di Bilancio rileva un attivismo parlamentare significativo. La gestione della manovra finanziaria da parte del governo Meloni ha comportato un aumento del numero di emendamenti e la possibilitĂ per le Camere di incidere concretamente sul contenuto, sebbene le modifiche reali siano limitate.
StabilitĂ Politica
Infine, a differenza di legislature precedenti, l’attuale XIX legislatura sembra godere di una stabilità senza precedenti. I cambi di gruppo parlamentare sono diminuenti e la composizione della maggioranza coincide con quella emersa dalle urne.
In conclusione, l’analisi di Bistoncini Partners rivela un panorama complesso e in evoluzione dei rapporti tra Governo e Parlamento, con nuove dinamiche che pongono sfide e opportunità per il futuro della legislazione italiana.