
Cecilia Strada: "L’Europa non fa niente per fermare Israele"
Roma – In un accorato intervento, Cecilia Strada, europarlamentare del PD, ha lanciato un forte appello all’Europa per interrompere il supporto a Israele. Durante una conferenza stampa tenutasi a Roma, Strada ha evidenziato come la Commissione Europea non stia adottando misure concrete per fermare le violazioni dei diritti umani in Gaza e in Cisgiordania. “Da mesi chiediamo la sospensione dell’accordo tra l’Ue e Israele e la protezione della Corte penale internazionale, ma la Commissione non sta facendo nulla,” ha dichiarato.
Strada ha ricordato l’orribile bilancio della guerra, con quasi 120.000 feriti dal 7 ottobre 2023, e ha sottolineato che, alla velocità attuale, ci vorranno sei anni per garantire cure adeguate a tutti. "Le conseguenze del blocco attuato da Israele sono devastanti," ha aggiunto, avvertendo che anche nel caso in cui l’assedio finisse, molte persone continuerebbero a morire.
Dal 15 al 19 maggio, Strada parteciperà alla Carovana Solidale ‘Gaza oltre confine’, che vedrà la partecipazione di oltre 60 persone, tra cui parlamentari e esperti di diritto internazionale. L’obiettivo della missione è di richiedere un immediato cessate il fuoco e l’apertura dei valichi per iuti umanitari. “Gaza è un campo di concentramento a cielo aperto,” ha affermato Alfio Nicotra dell’associazione Ong Aoi, accentuando la gravità della situazione attuale.
La Carovana, infatti, si propone di richiamare l’attenzione internazionale su una crisi che ha ricevuto scarsa attenzione da parte della comunità globale, inclusa l’Europa. Luisa Morgantini, presidente di Assopace Palestina, ha sottolineato che “non possiamo più ignorare l’ipocrisia della comunità internazionale,” richiedendo una sospensione dell’Accordo di associazione Ue-Israele e la fine della vendita di armi a Israele.
Walter Massa, presidente di Arci nazionale, ha messo in luce il clima di repressione dell’attivismo, con riferimento a episodi recenti come quello di un’attivista identificata durante un evento sportivo per aver sventolato una bandiera palestinese. La Carovana si propone, dunque, di portare le voci dei sopravvissuti e degli operatori umanitari, in un tentativo di rompere il silenzio e l’indifferenza che circondano il conflitto.
In conclusione, la situazione a Gaza potrebbe essere descritta come una crisi umanitaria che richiede azioni immediate e decisive dalla comunità internazionale, in particolare dall’Unione Europea, chiamata a riflettere sul proprio ruolo e sulle proprie responsabilità nel conflitto israelo-palestinese.