Messaggi inquietanti delle sorelle Cappa | È davvero Alberto Stasi l’assassino?

“Mi sa che abbiamo incastrato Stasi”: la Procura riapre il caso Poggi

Bologna – “Mi sa che abbiamo incastrato Stasi”: è questa l’evidente inquietudine celata in un messaggio inviato anni fa da Paola Cappa, una delle cugine di Chiara Poggi, attualmente al centro di un’indagine riaperta dalla Procura di Pavia sull’omicidio avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. Chiara Poggi, di soli 26 anni, fu brutalmente assassinata nella propria casa, e l’ombra del delitto è tornata a farsi minacciosa dopo la recente analisi di 280 messaggi e comunicazioni, alcuni dei quali potrebbero rivelarsi fondamentali per la risoluzione del caso.

Messaggi e Immagini Sospette

I documenti in esame non si limitano ai messaggi, ma includono anche post sui social delle sorelle Cappa, che mostrano elementi piuttosto singolari. Tra le immagini, un’impronta di scarpa a pallini, somigliante a quella rinvenuta sulla scena del crimine, ha sollevato interrogativi. In un messaggio pubblicato su Facebook da Stefania, emerge la scritta "Fruttolo", ricollegandosi a un vasetto dello stesso prodotto trovato dopo il delitto a casa Poggi, ora oggetto di nuova analisi.

La Questione degli Alibi

Un punto cruciale dell’indagine riguarda gli alibi delle gemelle Cappa. Interrogati nel 2007, entrambe dichiararono di essere rimaste a casa quella fatidica mattina, al pari della loro madre. Tuttavia, nelle ultime settimane, un testimone ha rilasciato dichiarazioni inquietanti. Questo testimone sostiene di aver visto Stefania gettare un sacco con attrezzi nel canale di Tromello, zona frequentata dalle due donne. Questa rivelazione ha portato a nuove ricerche, dove sono stati rinvenuti oggetti, incluso un martello, un’arma sospettata di essere stata utilizzata nel delitto.

Avvistamenti e Testimonianze

Al momento del delitto, circolavano anche voci di un avvistamento di una giovane in bicicletta nei pressi della casa di Chiara. Un tecnico, Marco Muschitta, affermò di aver visto una ragazza bionda, identificata poi come Stefania, ma successivamente ritrattò. Tuttavia, le contraddizioni nelle testimonianze sollevano interrogativi e spingono a rivedere le dichiarazioni fornite in passato, comprese quelle della madre delle gemelle, che affermò di non essere mai uscita durante l’omicidio.

Relazioni Familiari Tese

In un’altra intercettazione, Paola Cappa espresse sentimenti di avversione verso i genitori di Chiara, rivelando una dinamica familiare complessa e carica di tensioni. "Odio gli zii, non li sopporto più", disse Paola, suggerendo che la pressione derivante dall’omicidio stava pesando non solo su di loro, ma sull’intera famiglia.

Eventi Prima del Delitto

Il contesto di relazioni e dinamiche familiari si arricchisce con la menzione di una festa in piscina, avvenuta qualche mese prima dell’omicidio. Un’amica di Chiara rivelò che la giovane parlava spesso di questa festa, dove la tensione tra cugine era palpabile. Le foto e i messaggi che emergono, quindi, non solo possono costituire elementi di prova, ma anche gettare luce su un quadro umano complicato che precede l’omicidio.

Conclusione

La riapertura del caso Poggi solleva nuovamente interrogativi su una vicenda tragica che ha segnato profondamente la comunità di Garlasco. Con le indagini volte a ricostruire la verità, il coinvolgimento delle sorelle Cappa potrebbe rappresentare una nuova direzione investigativa in un caso che ha visto finora solo ombre e domande senza risposta. La Procura di Pavia continua a seguire le tracce lasciate da messaggi e testimonianze, nella speranza di riannodare i fili di una storia tragica e complessa.