
Chi è Marco Panzarasa, l’ex amico di Alberto Stasi coinvolto nelle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi?
BOLOGNA – Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007, torna attuale con nuove indagini e l’importante richiesta di prelevare un campione di DNA da Marco Panzarasa. L’ex migliore amico di Alberto Stasi, il fidanzato della vittima condannato in via definitiva per il delitto, è ora un avvocato di 42 anni, ma cosa rende la sua figura cruciale in questo contesto?
Gli inquirenti hanno deciso di analizzare il DNA di Panzarasa a causa della sua stretta relazione con Stasi negli anni precedenti al crimine. È emerso che tra i due amici intercambiavano fino a 15 telefonate al giorno, un aspetto che ha portato gli investigatori a interrogarlo ampiamente nelle fasi iniziali dell’indagine.
Un viaggio che segna un prima e un dopo. Nel luglio del 2007, prima dell’omicidio, Stasi e Panzarasa andarono a Londra per una vacanza studio, tornando a casa solo pochi giorni prima del delitto. Questo legame, unito a una serie di coincidenze, ha alimentato il interesse degli inquirenti nel chiarire eventuali connessioni con il caso.
Non solo Marco Panzarasa. Oltre alle analisi del suo DNA, si prevede di raccogliere anche campioni da tre amici del fratello di Chiara, con l’intento di confrontarli con delle tracce rinvenute sotto le unghie della vittima. Questi frammenti, caratterizzati da ADN maschile di origine maschile, non erano mai stati attribuiti con certezza. Recenti sviluppi suggeriscono che potrebbero essere compatibili con il DNA di un altro indagato, Andrea Sempio.
Il passato di amicizia tra Panzarasa e Stasi. I due sono cresciuti insieme, frequentando le stesse scuole, e avevano intrapreso strade accademiche diverse dopo il liceo, Panzarasa in Giurisprudenza e Stasi in Economia. Quando scoppiò il caso, Panzarasa, che si trovava in Liguria al momento dell’omicidio, rientrò a Garlasco il giorno stesso e venne subito interrogato dai Carabinieri.
Un contesto che complica le cose. Panzarasa ha mantenuto un profilo basso e non ha mai rilasciato dichiarazioni pubbliche ai media. Il suo legame con Stasi si è affievolito dopo il delitto, il che ha suscitato ulteriore curiosità e speculazioni sul suo ruolo.
Un’indagine in evoluzione. È importante notare che, come spiegato dall’avvocato della famiglia Poggi, il DNA di Panzarasa viene prelevato per escludere possibili legami con l’uso del computer di Stasi, sul quale Chiara Poggi operò poco prima della sua morte. Il confronto dei profili genetici potrebbe rivelarsi cruciale nei prossimi sviluppi delle indagini.
In conclusione, l’inclusione di Marco Panzarasa nelle nuove indagini su un caso così complesso e denso di emozioni segna un ulteriore passo verso la verità. Le udienze successive, programmate per i prossimi mesi, faranno luce su questi misteri ancora irrisolti.